Nell’ambito delle celebrazioni della Giornata dell’Unità Nazionale, della Costituzione, dell’Inno e della Bandiera, la Fondazione Insigniti OMRI celebra la ricorrenza con una serie di eventi organizzati in collaborazione con le Prefetture di Bologna, Ravenna e Brindisi, per ricordare i valori di cittadinanza, rafforzare l’identità nazionale e promuovere il decoro e la dignità dei simboli della Repubblica
AgenPress. Le celebrazioni prenderanno il via giovedì 20 marzo a Bologna, con un incontro organizzato in collaborazione con il Prefetto Enrico Ricci, sotto il tema “Inno Nazionale e Costituzione: simboli di unità nazionale e identità”. Questo evento intende mettere in luce il significato dei simboli nazionali e il loro legame con i principi costituzionali. Il programma sarà moderato dal Presidente della Fondazione OMRI, Prefetto Francesco Tagliente, e vedrà la partecipazione di numerosi relatori di spicco. I lavori saranno aperti dal Prefetto Enrico Ricci, che darà il benvenuto ai partecipanti e introdurrà il tema della giornata. L’Avvocato Mauro Pacilio, Vicepresidente del Comitato provinciale di Bologna della Fondazione OMRI, proseguirà con il saluto istituzionale.
La conferenza principale sarà tenuta dal Prof. Andrea Morrone, Ordinario di Diritto Costituzionale presso l’Università di Bologna, che interverrà su “La Bandiera e l’Inno nella Costituzione”.

Andrea Morrone è professore ordinario di Diritto costituzionale all’Università di Bologna dal 2005. Originario di Ronciglione, ha intrapreso una carriera universitaria che lo ha visto crescere da assegnista a professore ordinario. Ha insegnato in numerosi corsi di dottorato e master, realizzando diverse pubblicazioni scientifiche nei campi del diritto costituzionale italiano e comparato, del diritto regionale, dell’ambiente e della contabilità pubblica.
Morrone è esperto anche in diritto amministrativo, diritto dell’Unione Europea, diritto del lavoro e diritto civile. Ha partecipato a progetti di ricerca e consulenze con istituzioni di rilievo come il Consiglio Superiore della Magistratura, il Ministero dell’Ambiente e il Comitato per la legislazione della Camera dei deputati. Ha inoltre ricoperto incarichi internazionali, tra cui esperto per l’UNDP in Albania.
Membro di diverse associazioni di diritto pubblico e costituzionale, è condirettore di riviste scientifiche italiane e straniere. Ha collaborato con università internazionali in Francia, Spagna e America Latina, partecipando a progetti di ricerca e commissioni scientifiche. Autore di oltre 300 saggi e volumi monografici, è anche editorialista per Il Domani e ha ricoperto ruoli prestigiosi come giudice onorario e membro del comitato editoriale della casa editrice Il Mulino. La sua carriera è testimoniata dalla sua continua attività di ricerca, consulenza e partecipazione a convegni scientifici nazionali e internazionali.

A seguire, Michele D’Andrea offrirà una lezione-spettacolo dal titolo “Le note e i colori: viaggio non scontato intorno ai simboli della Repubblica”. La giornata offrirà un’importante occasione di riflessione sui valori che uniscono la nostra identità nazionale, rafforzata dalla conoscenza dei nostri simboli e dalla necessità di rinnovare la richiesta di riconoscimento della dignità costituzionale dell’Inno Nazionale.
Michele D’Andrea, cofondatore e presidente di un Comitato consultivo della Fondazione Insigniti OMRI e divulgatore storico, è esperto di onorificenze, araldica e cerimoniale. È stato Consigliere d’Amministrazione del Museo Nazionale del Risorgimento di Torino, ha fondato l’Accademia del Cerimoniale ed è docente nei seminari specialistici di protocollo istituzionale.
Ha lavorato per più di trent’anni al Quirinale, raggiungendo la qualifica di Consigliere e occupandosi di cerimoniale, comunicazione istituzionale e messaggistica presidenziale. Ha fatto parte del gruppo di lavoro che ha ridisegnato le insegne dell’OMRI e dell’Ordine della Stella d’Italia, è autore dello stendardo presidenziale e degli attuali stemmi dell’Esercito, della Marina, dell’AISI, dell’AISE e della Polizia di Stato.
Ha pubblicato diversi libri sul cerimoniale, sulla storia militare e sull’uso delle insegne cavalleresche, affiancando all’attività saggistica quella di conferenziere con “chiacchierate briose” sui simboli nazionali, il Risorgimento, la Grande Guerra e l’araldica.
Il secondo appuntamento si svolgerà a Ravenna il 21 marzo con l’evento “Unità, Identità e Memoria: i valori costituzionali e le vittime di mafia”, che intreccia la celebrazione dell’Unità Nazionale con la Giornata della Memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie.
L’ultimo incontro si terrà a Brindisi il 25 marzo con l’iniziativa “Le note e i colori costituzionali nei simboli della Repubblica: un viaggio tra storia e simbolismo con Mazzini” dedicato a Giuseppe Mazzini e al legame tra la storia risorgimentale e l’identità nazionale.
Uno degli aspetti più significativi della celebrazione della Giornata dell’Unità Nazionale, della Costituzione, dell’Inno e della Bandiera del 2025 è stata l’approvazione, da parte del Consiglio dei Ministri, dello schema di decreto del Presidente della Repubblica che disciplina le modalità di esecuzione dell’Inno nazionale. Il provvedimento, proposto dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, è stato adottato in attuazione della legge n. 181 del 4 dicembre 2017, che riconosce ufficialmente il «Canto degli Italiani» di Goffredo Mameli, con lo spartito musicale originale di Michele Novaro, come Inno nazionale della Repubblica.
Il decreto, atteso da sette anni, colma una lacuna normativa e stabilisce le modalità di esecuzione dell’Inno in occasione di eventi istituzionali e pubblici. Questo passo rappresenta un traguardo importante per la valorizzazione di uno dei simboli più rappresentativi della Repubblica Italiana.
Il Presidente della Fondazione OMRI, Prefetto Francesco Tagliente, ha espresso grande soddisfazione per l’approvazione del decreto, sottolineando come questo provvedimento rafforzi le iniziative promosse dalla Fondazione in collaborazione con le Prefetture di Bologna, Ravenna e Brindisi. “Questo provvedimento, atteso da lungo tempo, colma una lacuna normativa che perdurava dal 2017, quando il Canto degli Italiani venne riconosciuto ufficialmente come Inno Nazionale”, ha dichiarato Tagliente. “La nuova regolamentazione rappresenta una pietra miliare nel percorso di consolidamento dell’identità nazionale e del senso di appartenenza che questo simbolo suscita in ogni cittadino italiano”.
L’Inno nazionale, insieme al Tricolore, rappresenta l’anima della Repubblica Italiana. Non è solo una melodia, ma un emblema che racchiude la storia, i valori e le libertà conquistate dal nostro Paese. Tuttavia, mentre la Bandiera ha trovato il suo giusto riconoscimento nell’articolo 12 della Costituzione, l’Inno Nazionale attende ancora un pieno riconoscimento costituzionale. “La Fondazione Insigniti OMRI continuerà a lottare per questo obiettivo”, ha affermato Tagliente, “affinché l’Inno, come simbolo di identità e di patriottismo, possa essere pienamente onorato dalla nostra Carta Costituzionale”.