AgenPress – “Non si tratta di spendere 800 miliardi di risorse attualmente esistenti nei bilanci degli Stati membri, magari tagliando servizi ai cittadini per poter reperire risorse o smettendo di investire sugli altri capitoli. Si tratta invece della possibilità di ricorrere a deficit aggiuntivo, rispetto a quanto normalmente previsto dal Patto di stabilità. Questo è il quadro che ci è stato proposto, e in questo quadro l’Italia valuterà con grande attenzione l’opportunità o meno di attivare gli strumenti previsti dal Piano. Lo dico perché l’Italia può vantare, in questa fase storica, degli indicatori economici e finanziari estremamente positivi, un patrimonio al quale non intendiamo rinunciare”, ha detto Giorgia Meloni al Senato in attesa del Consiglio Ue.
Sul ‘ReArm Ue’ “ho chiesto di cambiare nome, perché il nome è fuorviante per i cittadini. Siamo chiamati a rafforzare le capacità difensive” ma “non significa acquistare armamenti” ma “semmai di produrli” rafforzando “il nostro tessuto produttivo. Rafforzare le capacità di Difesa” non vuol dire parlare “solo di arsenali. La sicurezza” è un comparto “molto vasto”. Ha detto la premier. “Senza difesa non c’è sicurezza, senza sicurezza non c’è libertà”, ha detto Meloni, “cambiare nome al ReArm Ue non è una questione semantica, ma di sostanza e merito. Con le risorse a disposizioni si possono finanziare materie” che dovrebbero interessare tutti, ha sostenuto Meloni. “L’Italia non intende togliere un solo euro dalle risorse della Coesione”.
“Lascio ad altri la grossolana semplificazione per cui aumentare la spesa della sicurezza significa tagliare i servizi o il welfare. Non è ovviamente così e chi lo sostiene è perfettamente consapevole che sta ingannando i cittadini perché maggiori risorse non ci sono attualmente, non perché investiamo nella difesa, ma perché centinaia di miliardi di euro sono stati bruciati in provvedimenti che servivano solo per creare consenso facile”.
Parole scandite dal brusio dei parlamentari delle opposizioni e dall’invito all’ordine del presidente La Russa. Quindi Meloni ha aggiunto: “La demagogia non mi interessa, gli italiani giudicheranno e si sono dimostrati molto più intelligenti di quanto certa politica creda”.