AgenPress. Si sono conclusi il 27 febbraio 2025 i tavoli di approfondimento di “Italian Investment Council 2025” by Remind – l’Associazione delle Buone Pratiche dei Settori Produttivi Italiani – un’importante occasione di confronto tra Pubblico e Privato per promuovere le eccellenze del Made in Italy all’estero, analizzare le sfide e le opportunità legate agli investimenti e allo sviluppo economico sostenibile, sociale e culturale.
Esperti, Imprenditori, Manager, Professionisti Partner di Remind che hanno messo a disposizione esperienze e competenze per delineare insieme alle Istituzioni internazionali, nazionali e locali le Politiche industriali per la crescita dell’Italia, per la sicurezza e il benessere delle persone dove vivono, operano e transitano.
Tra i partecipanti Paola Frassinetti, Sottosegretaria di Stato al Ministero per l’Istruzione il Merito che ha cosi dichiarato: “Io penso che quello che Paolo Crisafi Presidente di Remind ha detto in premessa sia molto attinente, nel senso che, sebbene non ci sia un nesso tecnico tra l’investimento e le attività didattiche dei ragazzi e delle ragazze, alla fine, in una visione d’insieme, questo investimento si traduce proprio nel cercare di formare una classe dirigente in grado poi di reggere le redini dell’Italia nel futuro.
Noi quindi puntiamo molto – parlavi di nostri progetti – noi puntiamo molto sulla formazione dei docenti, perché crediamo che un docente formato sia essenziale per continuare quell’indissolubile legame tra studente e insegnante che rimane il cuore della scuola. Anche adesso, io continuo a partecipare a convegni sull’intelligenza artificiale, sulla transizione digitale; veramente è un argomento centrale per noi. Però, noi diciamo sempre: d’accordo che i ragazzi devono seguire queste trasformazioni velocissime che ci sono in campo informatico, ma noi propendiamo sempre a rafforzare questo legame di insegnamento.
Poi, naturalmente, questo governo si è molto impegnato sulla riqualificazione della formazione tecnico-professionale, che credo vada proprio nella direzione di intensificare questa politica per favorire gli investimenti. Lo facciamo declinando in tante situazioni l’educazione finanziaria, in educazione civica, per esempio, soprattutto per contrastare anche la violenza di genere, la violenza economica. Ma l’educazione finanziaria è importantissima, perché molte volte i nostri ragazzi sono a digiuno di tutto, non sanno neanche cosa sia un conto corrente, l’idea di risparmio. Quindi, noi tendiamo sempre di più a iniziare alle scuole primarie per dare questi elementi.
Secondo punto: la settimana delle STEM, che è appena trascorsa, che la collega, l’onorevole Schifone, ha proposto e poi è stata approvata all’unanimità dal Parlamento, proprio per far sì che il divario di genere tra uomini e donne nella scelta delle materie scientifiche si riduca. E quindi, anche questo è un altro grosso apporto a una politica dell’invenzione. Il secondo: la riforma 4 più 2, che riqualifica gli istituti professionali e tecnici in 4 anni più 2 anni di ITS.
Noi puntiamo molto sugli ITS, queste scuole che nascono in Italia dopo che in Francia e Germania hanno avuto grande successo e garantiscono il 95% dell’occupabilità una volta terminata questa scuola. Questi ITS, questi Academy, sono stati varati da una legge parlamentare nella scorsa legislatura, approvata all’unanimità, e il Ministero sta cercando adesso di mettere in atto tutti i decreti attuativi che, come sapete, a cascata poi dipendono dalla legge principale.
Quindi, abbiamo uno sviluppo di questi ITS sul territorio in tutte le materie, dal Made in Italy alle materie che riguardano la meccatronica, a quelle del design e il Made in Italy, che, diciamo, si può esprimere anche con un liceo del Made in Italy. Un’altra cosa che abbiamo fatto, che avrà grandi margini di sviluppo, è far sì che ci sia una classe dirigente che vada a promuovere e tutelare il nostro marchio e le nostre eccellenze nel mondo.
Quindi, questo anche penso rientri in questo discorso. Un progetto direi consistente, che parte dall’educazione civica per arrivare… arrivare alla formazione. E per quanto riguarda, giustamente, si parlava di edilizia scolastica, noi siamo davanti a un grande problema, quello del calo demografico che sconvolgerà tutta la scuola, perché abbiamo dei dati che ci dicono che il numero di studenti in Italia si ridurrà di circa 100.000 unità all’anno.
Quindi, anche tutto il patrimonio di edilizia scolastica avrà bisogno di essere riconvertito. Per parlare naturalmente dell’attualità, noi già con i fondi del PNRR abbiamo provveduto a mettere a norma soprattutto le zone sismiche dove avevamo problemi con i nostri edifici e cerchiamo una scuola che esteticamente vada di pari passo con la didattica. Cioè, una scuola che abbia dei canoni estetici accettabili per chi la frequenta ogni giorno, tenendo conto che il nostro è un patrimonio vetusto anche artistico; molte volte, abbiamo dei tesori. Abbiamo delle scuole che, se andiamo a fare delle ricerche, sono dei veri e propri tesori, dove ci sono addirittura dei collegamenti e delle possibilità di attuare telescopi, ma proprio fatte anche alla fine dell’Ottocento.
Quindi, noi dobbiamo conservare un patrimonio anche artistico che riguarda… E quindi sviluppare scuole che siano più simili ai campus, con possibilità di fare sport, di attuare anche una modalità differenziata in aule che possono trasformarsi e diventare aule in cui si fanno le lezioni di informatica, ad aule in cui i banchi vengono raggruppati per poter fare lavori seminariali. E quindi, un concetto di didattica che è in trasformazione e che va di pari passo anche con il mutamento delle didattiche.
Queste sono, in sintesi, i punti cardini di questo governo per quanto riguarda la scuola, che penso ben vadano in armonia con quelle che sono le vostre linee generali di questo convegno e anche le vostre linee di intervento.
Continueremo così perché pensiamo che il futuro siano i nostri ragazzi e le nostre ragazze, che sono molto preparati. Alcuni luoghi comuni sulla scuola italiana vengono poi superati quando si va all’estero e i nostri sono sempre più bravi.
Quindi, questo me lo dicono gli insegnanti. Per noi deve essere motivo d’orgoglio, bisogna continuare a lavorare sulle loro capacità per portare avanti i talenti e non lasciare indietro i fragili. Questo è il nostro obiettivo principale. I talenti vanno sviluppati, devono affermarsi. I fragili vanno accompagnati anche con una didattica differenziata che non lascia nessuno indietro: la scuola dell’inclusione e la scuola del merito”.