AgenPress. L’organizzazione internazionale Animal Equality ha proiettato ieri sera, sulla facciata del Colosseo, un appello urgente rivolto ai ministri dell’Agricoltura, della Salute e del Made in Italy per chiedere di rendere effettivo il divieto promulgato nel 2022 che vieta l’uccisione dei pulcini maschi nell’industria delle uova. A sostegno di questo appello, l’organizzazione lancia un manifesto per dire una volta e per tutte basta a questa strage e lo fa con il sostegno di figure importanti come la giornalista Giulia Innocenzi e la cantautrice Giorgia.
Attraverso un videomessaggio proiettato lunedì 24 gennaio sul monumento simbolo della capitale, Animal Equality si è rivolta ai ministri Francesco Lollobrigida, Orazio Schillaci e Adolfo Urso per chiedere un intervento mirato a introdurre i provvedimenti attuativi necessari per fermare la triturazione di circa 30 milioni di pulcini maschi, uccisi ogni anno all’interno dell’industria delle uova in Italia. Nonostante la legge approvata nel 2022 stabilisca il divieto di questa pratica entro la fine del 2026, a causa dei ritardi nell’attuazione della legge, milioni di animali appena nati rischiano di continuare a essere abbattuti attraverso pratiche dolorose.
La proiezione ha avuto luogo nel cuore di Roma rivolgendo un messaggio chiaro ai ministri competenti in materia di attuazione del divieto: “Lollobrigida, Schillaci, Urso: agite ora, stop alla strage dei pulcini maschi!”. Il riferimento è ai provvedimenti relativi alla legge 4 agosto 2022, n.127, che istituisce il divieto di uccisione dei pulcini maschi per triturazione in Italia. La scadenza per l’emanazione dei provvedimenti rimasti in sospeso era fissata per il 7 aprile 2024. Da allora si sono susseguite diverse interrogazioni con cui alcuni parlamentari hanno chiesto al governo come intende attuare il divieto previsto dalla legge, con particolare riferimento alle questioni legate all’etichettatura delle uova, alla ricollocazione dei pulcini, alle tecnologie di ovo sessaggio e all’adattamento degli incubatoi richiesti dalla norma.
Tra i provvedimenti mancanti necessari a garantire che il divieto di abbattimento sia efficace, il decreto attuativo della legge prevede tra l’altro quello relativo all’implementazione e alla promozione delle tecnologie di ovo sessaggio all’interno dell’industria delle uova. Queste tecnologie sono in grado di rilevare il sesso dell’embrione e di evitare l’uccisione mediante triturazione dei pulcini una volta nati. Nonostante le necessità previste dalla legge, attualmente non risultano tuttavia fondi stanziati per sostenere la transizione verso l’ovo sessaggio da parte delle aziende.
Animal Equality ha denunciato più volte il mancato intervento del governo, anche attraverso le manifestazioni condotte davanti ai Ministeri nel 2024. Oggi pubblica un manifesto per lanciare un messaggio alle istituzioni che non può più essere ignorato: “La strage dei pulcini maschi deve finire, ora”. Tra i sostenitori del manifesto ci sono la cantautrice Giorgia, il divulgatore scientifico Mario Tozzi, il giornalista Andrea Scanzi e la giornalista Giulia Innocenzi, che ha dichiarato: “L’uccisione dei pulcini maschi è una barbarie medievale in salsa industriale. Questa pratica è una delle più grandi aberrazioni dell’industria zootecnica e l’Italia deve mettere una fine il prima possibile”.
L’industria alimentare considera i pulcini maschi come scarti di produzione e per questo motivo li abbatte poche ore dopo averli fatti nascere. “È una pratica inaccettabile che finora ha condannato decine di milioni di animali ancora coscienti a morte certa per triturazione, al solo scopo di ottimizzare i profitti. Migliaia di cittadini hanno sottoscritto una petizione contro questa pratica e il Parlamento ha votato una legge, ormai quasi tre anni fa, che stabilisce un divieto chiaro, in linea con quanto stabilito anche in Francia, Germania e Olanda. Evitare di emanare i provvedimenti previsti tradisce la fiducia delle persone, viola un mandato preciso dei legislatori e legittima un sistema che sfrutta e uccide gli animali a scopo alimentare quando invece potrebbe e dovrebbe evitarlo. Il messaggio che abbiamo voluto rivolgere ai ministri, insieme al nostro nuovo manifesto, chiede quindi un passo avanti concreto: dopo mesi di silenzio, ora ci aspettiamo una risposta” afferma Ombretta Alessandrini, responsabile delle campagne di Animal Equality Italia.