AgenPress – Hamas ha liberato sei ostaggi da Gaza, gli ultimi prigionieri israeliani ancora in vita destinati al rilascio nell’ambito della prima fase di un fragile accordo di cessate il fuoco, in cambio di centinaia di prigionieri e detenuti palestinesi.
Eliya Cohen, 27 anni, Omer Shem Tov, 22 anni, e Omer Wenkert, 23 anni, tutti rapiti nel luogo del festival musicale Nova durante l’attacco di Hamas nel sud di Israele del 7 ottobre 2023, sono stati consegnati alla Croce Rossa a Nuseirat, nella Striscia di Gaza centrale, per essere trasportati alle forze israeliane.
L’ostaggio Omar è stato portato dai miliziani sul palco allestito a Nuseirat, nel centro di Gaza, sorride in apparenza felice, saluta e bacia sulla testa due miliziani di Hamas vicini a lui. Sul palco sono stati fatti salire subito dopo Omar Wankert e Elia Cohen.
Gli ex ostaggi Omar Wankert, Elia Cohen e Omer Shem Tov sono entrati in territorio israeliano dopo essere stati liberati.
Hisham al-Sayed, il sesto ostaggio israeliano liberato oggi da Hamas dopo aver trascorso quasi un decennio in prigionia a Gaza è entrato in territorio israeliano, dopo essere stato preso in custodia dall’esercito. “Dopo quasi un decennio di lotta per il ritorno di Hisham, il momento tanto atteso è arrivato”, hanno scritto i parenti in una dichiarazione condivisa dal Forum delle famiglie.
Con il suo ritorno alla libertà si chiude la lista di 33 ostaggi ancora in vita che secondo l’accordo dovevano essere liberati nella prima fase dell’intesa. La conclusione della prima fase era prevista per il primo marzo, ma le parti si sono accordate attraverso i mediatori per un unico rilascio di sei ostaggi oggi.
Decine di militanti facevano la guardia in mezzo alla folla che si era radunata per assistere al passaggio di consegne, mentre uomini mascherati di Hamas armati di fucili automatici stavano ai lati dei tre uomini, che apparivano magri e pallidi mentre venivano fatti salutare dal palco.
Tal Shoham, 40 anni, e Avera Mengistu, 39 anni, erano stati rilasciati in precedenza a Rafah, nella striscia di Gaza meridionale.
Le liberazioni dirette da Hamas, che hanno incluso cerimonie pubbliche in cui i prigionieri sono stati portati su un palco e alcuni sono stati costretti a parlare, hanno incontrato crescenti critiche, anche da parte delle Nazioni Unite, che hanno denunciato la “sfilata degli ostaggi”.
Hamas ha respinto le critiche sabato, descrivendo gli eventi come una solenne dimostrazione di unità palestinese.
In seguito ha consegnato un sesto ostaggio, Hisham Al-Sayed, 36 anni, alla Croce Rossa a Gaza City senza alcuna cerimonia pubblica.
Al-Sayed e Mengistu sono stati trattenuti da Hamas da quando sono entrati a Gaza di loro spontanea volontà circa un decennio fa. Shoham è stato rapito dal Kibbutz Be’eri insieme alla moglie e ai due figli, che sono stati liberati in una breve tregua nel novembre 2023.
I sei sono gli ultimi ostaggi viventi di un gruppo di 33 persone che dovrebbero essere liberate nella prima fase dell’accordo di cessate il fuoco in tre fasi tra Israele e Hamas, entrato in vigore il 19 gennaio. Altri sessantatré prigionieri, di cui si ritiene che meno della metà siano vivi, rimangono a Gaza.
Shem Tov ha abbracciato forte i suoi genitori, ridendo e piangendo. “Come ho sognato questo”, ha detto in un video distribuito dall’esercito israeliano.