AgenPress. “Il punto di vista del Forum delle Associazioni Familiari si fonda anzitutto sul profondo rispetto per tutti coloro che devono affrontare una grave sofferenza o una malattia, e per i loro familiari. Si tratta di situazioni drammatiche, che a volte sono molto lunghe e complesse. Al contempo ribadiamo ancora una volta che, giuridicamente, non può esistere un diritto a morire, perché altrimenti nascerebbe un dovere in capo a qualcuno di dare la morte. Non sono condivisibili le forzature cui stiamo assistendo in alcune Regioni con norme che potrebbero essere impugnate presso la Corte Costituzionale, o con altri stratagemmi amministrativi, che finiscono per snaturare il ruolo del Servizio Sanitario Nazionale e dei medici. È invece necessario mettere realmente a disposizione un contesto di cura e di accompagnamento adeguato, mettendo al centro la persona nella completezza della sua salute, della sua storia e delle sue relazioni fondamentali, con una terapia del dolore che sia appropriata e un discernimento che coinvolga la persona malata e la sua famiglia.
Purtroppo, in troppe regioni italiane, la legge 38 del 2010 sulle cure palliative non è realmente applicata, offendendo gravemente la dignità delle persone e inducendo chi non è adeguatamente supportato a scelte tragiche e dolorose, tra le quali l’ipotesi di terminare anticipatamente la propria esistenza. Prima di attivare norme e procedure per dare la morte dovremmo, come prevede la legge, offrire la dignità di una malattia vissuta umanamente, assicurando i livelli essenziali di assistenza previsti dal DPCM 12.1.2017, che comprendono anche le cure palliative. Al fianco delle cure palliative è altresì importante prendersi cura delle relazioni fondamentali con un intenso accompagnamento dei caregivers familiari, che meritano di essere sostenuti e valorizzati nel loro prezioso e impegnativo servizio di umanità. Tutta la cura passa dalla relazione, altrimenti diventa un processo disumano e disumanizzante che tradisce il senso profondo del nostro essere parte di una comunità e di un Paese. Il tema è così importante che ha visto ben due pronunciamenti della Corte Costituzionale, che non possono essere strumentalizzati per realizzare un’agenda politicamente divisiva. Come ha scritto efficacemente la Presidenza della CEI nella Nota sul fine-vita pubblicata ieri, «sulla vita non ci possono essere polarizzazioni o giochi al ribasso».
In questo senso ci auguriamo che il legislatore intervenga con una proposta di legge che tuteli la vita e la salute dei più fragili, garantendo l’accesso alle cure palliative, in quanto unica soluzione veramente efficace per affrontare il fine vita con umanità e rispetto. In tale contesto, il Forum delle Associazioni Familiari è impegnato nei tavoli di confronto con le istituzioni nazionali, a partire dall’audizione in Commissione al Senato del novembre ultimo scorso, e a livello regionale, promuovendo la cultura delle cure palliative e cercando di sensibilizzare le istituzioni locali affinché venga garantito un sistema di cura umano e rispettoso della dignità della persona”.
Lo ha dichiarato Adriano Bordignon, presidente Forum delle Associazioni Familiari in merito al dibattito sul cosiddetto “suicidio assistito”.