Licheri (M5S): “Vertice di Parigi certifica la morte dell’Europa”

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AgenPress. “Prendiamo atto che questo vertice europeo è stato un flop. D’altra parte, mi pare che anche la stessa Meloni ci sia andata controvoglia, dicendo fosse un format che certamente non avrebbe potuto rappresentare la volontà dell’Unione Europea. E infatti il vertice di Parigi, a detta della destra e a detta della sinistra, ieri ha certificato la morte politica in culla di un’Europa che continua a mostrare la propria incapacità di elaborare un’efficacia strategica, una strategia comune.

Quindi, noi del Movimento ci auguriamo che almeno ieri sera, lontano dalle telecamere, questi otto signori si siano detti la verità tra di loro, e cioè: ‘Abbiamo sbagliato tutto, abbiamo buttato miliardi in armi in una guerra per procura di un Paese che ora ci umilia e abbiamo mandato al macello 500 mila ragazzi ucraini; abbiamo ingrassato le lobby delle armi e del gas americano pagandolo il quadruplo del suo prezzo per poi anche rigassificarcelo, per arrivare oggi ad una soluzione che potevamo tranquillamente raggiungere due anni fa’”.

Così Ettore Licheri, senatore del Movimento 5 Stelle, intervistato da Francesco Borgonovo ai microfoni di Calibro 8 su Radio Cusano Campus.

“In questo momento registriamo in maniera molto pacata, quindi senza nessun tipo di contrapposizione, che c’è una Europa alle corde, è un’Europa stordita, un’Europa che sta dimostrando l’incapacità di reagire, probabilmente schiacciata dagli errori politici nella gestione di questo conflitto, probabilmente schiacciata dall’azione politica violenta, rude della nuova Amministrazione statunitense, questo è il quadro attuale. Poi possiamo piagnucolare perché non riusciremo ad avere un posto al tavolo della pace.

Io personalmente sono convinto che poi, alla fine, a forza di piagnucolare, uno strapuntino l’Europa l’avrà al tavolo della pace, ma il punto non è questo, il punto è che a quel tavolo della pace l’Europa non conterà nulla, questo è il problema.” “Nei giorni che hanno accompagnato questo vertice, qui noi in Italia avevamo un dibattito politico che era surreale, dicevamo che la Meloni sarebbe stata pontiere tra l’Atlantico e il Vecchio Continente, che avrebbe provato ad assicurare la prosecuzione dell’ombrello di protezione degli Stati Uniti verso l’Europa. Lei la Meloni da quanto tempo non la sente? Si è completamente inabissata. Già con il caso Almasri abbiamo visto che è bravissima a inabissarsi e sparire dai radar quando le cose diventano difficili, però c’è una responsabilità politica, perché qui va a finire che poi la colpa non è di nessuno.

E attenzione: questo Governo era ben consapevole che questa guerra stava costando ai cittadini italiani in termini di rincaro dei prezzi, delle bollette, del costo della vita; questo Governo era ben consapevole di quanto questa guerra stava rafforzando Putin, l’economia di Putin, le lobby americane delle armi e del gas. Qui Meloni ha continuato per mesi a dire che l’obiettivo era la vittoria sulla Russia, inviando armi ad oltranza, mettendo in campo investimenti record in spese militari.

Stiamo parlando di 40 miliardi nei prossimi sette anni e facendo pagare i costi sociali di questa guerra ai cittadini e alle aziende italiane. Ci sono delle responsabilità politiche ed è per questo motivo che stiamo chiamando Meloni in Parlamento. Meloni ci ha sempre detto in Aula che con Putin non si doveva parlare. Allora noi in Parlamento vorremmo chiedere a Giorgia Meloni se questa cosa l’ha detta a Trump, oppure no.”

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