Vannacci (Lega): “Grottesca insurrezione UE, Macron non riesce a governare nemmeno a casa sua, spunta dal sottobosco come un porcino”

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AgenPress. “Questa Europa si è condannata all’irrilevanza, anche con la guerra russo-ucraina, nella quale ha perseguito degli obiettivi totalmente irraggiungibili. È arrivata la sveglia data dal segretario alla difesa Hegseth, che è intervenuto al gruppo di contatto per l’Ucraina qualche giorno fa e che ha chiarito cosa è realistico pensare di riuscire di conseguire e cosa non lo è, e ha detto chiaramente che l’ingresso dell’Ucraina nella Nato è irrealistico, che la riconquista e il restauro dell’integrità territoriale dell’Ucraina al periodo pre 2014 è totalmente irrealistico e ha messo in guardia anche gli europei su un eventuale intervento degli eserciti europei in Ucraina dicendo ‘guardate che se ci sarà, qualora decideste, sarà fuori dall’ombrello Nato’, come è normale che sia, come qualsiasi persona di media intelligenza e di raziocinio avrebbe potuto dedurre.

Questa è stata una sveglia che all’Europa non è piaciuta, l’Europa che ha continuato a perseguire una politica sciagurata di guerra ad oltranza e una strategia che dopo tre anni di guerra di assolutamente nulla di fatto e senza risultati concreti non ha cambiato. Quindi, come diceva Einstein, e io l’ho detto anche in pieno emiciclo, ‘follia è fare sempre la stessa cosa aspettandosi risultati diversi’.

L’Europa continua a predicare gli stessi provvedimenti senza rendersi conto che i risultati non portano dove vorremmo che ci portassero, quindi bisogna cambiare strategia, bisogna cambiare tattica, bisogna cambiare gli strumenti con i quali ci raffrontiamo con queste problematiche.”

Così Roberto Vannacci, europarlamentare della Lega, intervistato da Francesco Borgonovo ai microfoni di Calibro 8 su Radio Cusano Campus.

“La guerra tra Russia e Ucraina produce effetti nefasti per tutti, in primo luogo per gli ucraini (tanto di cappello per aver difeso la loro patria e per essersi immolati di fronte all’invasore), ma produce effetti nefasti nei confronti dell’Europa – continua-. La crisi economica europea è anche dovuta alla guerra tra Russia e Ucraina e non lo dico io, lo dice il grande guru Mario Draghi, quindi questa guerra deve finire, dobbiamo arrivare a un tavolo negoziale e ora che abbiamo qualcuno che mantenendo la promessa elettorale che aveva fatto Trump (e alla quale nessuno aveva creduto) ci sta portando verso una pace tra Russia e Ucraina, l’Europa insorge.

E poi per bocca di chi? Per bocca di un fallito, il Presidente Macron che non riesce a governare neanche a casa sua, dove ha i governi che cascano come le foglie in autunno, dove ha una situazione totalmente ribaltata di quella che dovrebbe essere la possibilità di governare un Paese, dove ha dei quartieri interi che sono fuori dal controllo della polizia francese, insorge e si mette alla guida dei benpensanti europei come se fosse un porcino a primavera che spunta dal sottobosco. È una cosa grottesca, ridicola. Bisogna fare pace con le nostre coscienze, pace col cervello.

L’Europa avrebbe dovuto pensarci prima e ora deve cercare comunque di trarre il massimo vantaggio da questa situazione, ma la pace tra Russia e Ucraina secondo me è una cosa inevitabile che dobbiamo ricercare tutti, perché non può che produrre risultati positivi per tutti quanti.”

“Non a caso, infatti, si ricomincia a parlare di pace e si ricomincia a tornare a un tavolo negoziale dopo le elezioni di Trump, perché il precedente Presidente, che aveva dato a Putin del terrorista, del macellaio, dell’assassino, non avrebbe mai potuto sedersi a un tavolo del negoziato. E noi dobbiamo ricordarci sempre che la base sulla quale si fondano le relazioni internazionali è la reciprocità; quindi, se tu tratti una persona da assassino, da grande satana, dal male eterno, non puoi pensare un domani di essere sempre lo stesso che si siede al tavolo negoziale.

Siccome l’Europa si è schierata da sempre in una posizione assolutamente chiusa nei confronti della Russia, rifiutando qualsiasi spiraglio di possibilità di discorso, di dialogo, di patto, di negoziato, oggi sarà sicuramente difficile riprendere piede in questo senso, sarà una cosa estremamente complessa e ci saranno pochi esponenti europei che eventualmente potranno pensare di giocare un ruolo in questo settore; è rimasto Viktor Orbán (ma è stato demonizzato anche lui), è rimasto il Presidente della Repubblica Ceca che potrebbe mettere qualche parola, ma sono esponenti che sono stati totalmente marginalizzati. Tutti gli altri Paesi dell’Europa dei 27 secondo me sono fuori gioco.

Quindi anche questa deve essere una lezione dalla quale dobbiamo trarre qualche spunto anche per il futuro. Io ricordo che la geopolitica si basa su due parole, la prima è la geografia e la seconda è la politica: la geografia non è opinabile e non è declinabile, ma esiste, e che l’Europa sia attaccata alla Russia e che la Russia fino agli Urali faccia parte dell’Europa è una constatazione di fatto. Ho incontrato l’ambasciatore tunisino a Bruxelles e mi ha detto una cosa verissima, che i vicini sono come i parenti, non ce li scegliamo e quindi tanto vale cercare di andarci d’accordo, cercare di non entrare in collisione con loro, e i russi sono da sempre i nostri vicini.”

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