AgenPress. “Le toghe rosse? Certo che esistono! La magistratura italiana è l’espressione di un paese complesso, ricco, variegato. Ci sono anime differenti. Se anche le toghe nere partecipano alla battaglia per la difesa delle prerogative della magistratura? Assolutamente sì. So che questa può essere una valutazione scomoda, ma io posso garantire che a livello di condivisione delle critiche alla riforma, non vedo sostanziali differenze all’interno dei nostri gruppi”.
IL CONFLITTO TRA MAGISTRATURA E POLITICA? C’È DA 30 ANNI. BISOGNA ABBASSARE I TONI DELLO SCONTRO
“Se esiste il problema trentennale di una contrapposizione tra magistratura e politica? Una conflittualità indubbiamente c’è stata. Ho vissuto la stagione di Mani Pulite: è da lì che si è creato quel vulnus che ha condizionato il rapporto tra i due poteri dello Stato. Negli ultimi tempi questa fisiologica contrapposizione si è radicalizzata. Ho il massimo rispetto per il Parlamento e per la politica: credo che sia necessario e urgente proprio un cambiamento di toni”.
ANCHE I MAGISTRATI CHE NON SCIOPERANO SONO D’ACCORDO CON LA PROTESTA
“Noi magistrati abbiamo il timore che la riforma della separazione delle carriere preluda, in un futuro, a un assoggettamento della funzione dei PM all’esecutivo. Abbiamo timore di un PM troppo fortemente connesso all’attività della polizia giudiziaria o alle istanze dei privati sulle denunce. Questo non lo vogliamo”.
Lo ha dichiarato Cesare Parodi, neo presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati, intervenuto oggi a “L’Attimo Fuggente” condotto da Luca Telese e Giuliano Guida Bardi sulla FM di Giornale Radio.