AgenPress – Con cinque cicli di rilascio di ostaggi prigionieri completati fino a sabato nell’ambito dell’accordo di cessate il fuoco in corso a Gaza, ci sono ancora 17 ostaggi israeliani che dovrebbero essere liberati nella prima fase.
A pochi giorni dall’inizio della tregua, iniziata a gennaio, i familiari di diversi ostaggi la cui liberazione da Gaza era prevista nelle prossime settimane hanno espresso timore per la sorte dei loro cari, dopo che Hamas ha trasmesso informazioni secondo cui otto dei 33 ostaggi presenti nella lista originale sono morti.
Dopo la diffusione delle informazioni, le famiglie sono state informate dai militari che le informazioni di Hamas erano in linea con le valutazioni precedenti e che vi erano gravi preoccupazioni circa la loro sorte.
Quelli sulla lista, da rimpatriare nel periodo iniziale di 42 giorni, sono i cosiddetti casi “umanitari”: donne, bambini, anziani e infermi.
Secondo i termini del cessate il fuoco, l’identità di coloro che faranno ritorno deve essere fornita dal gruppo terroristico 24 ore prima di ogni rilascio, anche se nelle ultime settimane Hamas spesso non ha rispettato la scadenza.
A partire da domenica 9 febbraio, 73 dei 251 ostaggi rapiti da Hamas il 7 ottobre si trovano ancora a Gaza, compresi i corpi di almeno 34 morti confermati dalle IDF.