Dazi. Sapelli (economista): “L’America ha sempre fatto dumping sociale per finanziare l’industria americana”

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AgenPress. “Se temo i dazi promessi da Trump all’Europa? Bisogna ricordare che la situazione in realtà non è molto diversa da quella che avevamo con l’amministrazione Biden, l’America ha sempre fatto dumping sociale per finanziare l’industria americana.

Il decadimento dell’economia e dell’informazione fanno sì che le persone si dimentichino delle basi dell’economia che ci dicono che i dazi ci sono sempre stati. Trump è soltanto un bravo propagandista che è stato abile nell’enfatizzare il tema dei dazi a suo vantaggio: soltanto che i suoi avversari sono più ignoranti e sciocchi di lui”.

Lo ha dichiarato ai microfoni di Radio Cusano l’economista Giulio Sapelli intervenuto nel corso della trasmissione ‘5 Notizie’, condotta da Gianluca Fabi, in merito ai possibili dazi doganali che gli Usa vorrebbero imporre all’Europa. E ha proseguito “vedo previsioni disastrose su quanto impatterebbero i dazi, ma parliamo di dati statistici sul breve periodo.

Ciò che fa veramente danno all’economia-spiega- è l’interruzione fisica prodotta da fenomeni singolari, come una guerra o il Covid. I dazi come detto sono solo una fase che non intacca molto, anzi ogni tanto stimola l’innovazione”.

In merito al comportamento della politica sul tema commenta “La politica è meglio lasciarla perdere, non c’è più. Dovrebbe preoccuparsi di parlare alle imprese, ma non si rende conto che gli imprenditori non hanno paura dei dazi di Trump. Loro hanno molta più paura della Von der Leyen, che con il suo ecologismo sta distruggendo l’industria. Il problema dei dazi è soltanto un diversivo delle persone vicine a Von der Leyen, per non far vedere che l’industria europea si sta sgretolando per le loro scelte”.

L’economista termina l’intervento analizzando il problema della sostenibilità ambientale” sicuramente con questo non voglio dire che non bisogna curarsi dell’ambiente, ma è necessario porre dei filtri. Il diesel è uno degli elementi più ecologici che ci sia e noi vogliamo bandirlo.

Purtroppo- conclude Sapelli- attuiamo un approccio ideologico, invece dovremmo avere neutralità tecnologica. Ben vengano le risorse rinnovabili, ma non sono sufficienti da sole. L’Europa è costretta a importare carburante perché non abbiamo più raffinerie a causa del processo di decarbonificazione: non possiamo avere un approccio tanto rigido, bisogna svegliarsi” ha concluso Sapelli.

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