AgenPress. Si celebra oggi l’inaugurazione dell’Anno Giudiziario, un evento di elevata caratura istituzionale e politica che rappresenta non solo un momento di riflessione, ma, anche e soprattutto, un’opportunità per ribadire il ruolo centrale dell’Avvocatura nella tutela dei diritti, nella costruzione di un sistema Giustizia più equo e nell’affermazione dei principi di legalità e giustizia sociale.
L’anno appena trascorso ha rappresentato una tappa importante per la nostra categoria, la quale è stata costretta ad affrontare – tra le altre – le difficoltà legate all’entrata in vigore della Riforma Cartabia e le criticità degli Uffici del Giudice di Pace, attività che il Movimento Forense ha monitorato costantemente fornendo contributi concreti e proposte operative per migliorare il sistema giustizia.
Ma il 2024 è stato anche un anno ricco di battaglie significative sul piano politico e normativo, molte delle quali hanno visto la nostra Associazione protagonista: abbiamo sostenuto il DDL Balboni sul recupero dei crediti professionali, una misura essenziale per tutelare la dignità e la sostenibilità economica della professione forense, ci siamo battuti per l’istituzione di un portale unico per i processi telematici, riforma indispensabile per garantire maggiore efficienza e uniformità agli operatori del diritto e abbiamo accolto con soddisfazione l’approvazione del Disegno di Legge sul legittimo impedimento degli Avvocati nel processo civile, un passo avanti fondamentale per il riconoscimento delle esigenze della nostra categoria.
Il nuovo Anno Giudiziario si apre, quindi, con la consapevolezza che molto è stato fatto ma che tanto ancora occorre realizzare: tra le priorità rientra senz’altro la previsione dell’accesso alla giustizia come diritto universale attraverso l’eliminazione delle barriere economiche rappresentate dal Contributo Unificato e il riconoscimento dell’equo compenso per gli Avvocati nel Patrocinio a Spese dello Stato affinchè sia garantita la dignià professionale anche nelle cause di maggiore rilevanza sociale.
Questi e altri temi, non a caso, saranno oggetto di approfondimento nel corso del Consiglio Direttivo Nazionale che si terrà a Padova il 31 gennaio e il 1° febbraio che abbiamo voluto appunto intitolare “2025 l’anno dell’Avvocatura. Riforme, ordinamento, previdenza, futuro”: un atto simbolico e programmatico attraverso cui, vista anche la forte partecipazione politica e istituzionale nel corso della tavola rotonda di apertura, intendiamo ribadire la centralità della nostra professione e tracciare un percorso volto a rafforzare la sua funzione insostituibile nella società e nel funzionamento della giustizia.
Il 2025 sarà un anno ricco di sfide e di opportunità che siamo pronti ad affrontare con determinazione, certi che il futuro dell’Avvocatura possa essere costruito solo attraverso l’impegno comune e la partecipazione attiva e auspicando che il dialogo ormai da tempo intrapreso con le Istituzioni politiche e forensi possa proseguire in maniera proficua ed evolversi in un confronto sempre più costante e costruttivo.
E’ quanto dichiara in un comunicato il Movimento Forense.