AgenPress – Ad ottobre scorso si registrano in particolare +1,043 milioni di persone al lavoro rispetto a dicembre 2019 e una riduzione quasi simile del numero dei disoccupati (-1,009 milioni). A sottolinearlo è il rapporto annuale dell’Inapp, ricordando il record raggiunto in termini di occupati (24,1 milioni) e tasso di occupazione (62,5%).
I nuovi posti sono equamente distribuiti tra uomini (+532mila) e donne (+511mila) e l’aumento risulta maggiore al Sud. Ma resta aperta la questione giovanile: l’incremento del numero assoluto degli occupati si concentra nella coorte degli over 50, che negli ultimi due anni è diventata la componente più numerosa (41%) superando anche quella tra i 35 e i 49 anni. E sale l’inattività.
L’aumento degli occupati nelle regioni del Mezzogiorno (+4,2%) risulta superiore a quello delle regioni del Nord (+1,8%). Il rapporto dell’Istituto nazionale per l’analisi delle politiche pubbliche rimarca che è migliorata anche la qualità dei nuovi rapporti di lavoro. La crescita dei dipendenti a tempo indeterminato (+1,375 milioni) compensa la riduzione di quelli a termine (-288 mila) e di una quota dei part-time (-3%).
L’andamento del monte ore complessivamente lavorate risulta in linea con la crescita del numero degli occupati. Ma nonostante le performance positive, indica inoltre il rapporto Inapp, “le criticità rimangono elevate”. Il tasso di inattività (33,6%) continua a rappresentare lo zoccolo duro del mancato utilizzo delle risorse umane in età di lavoro; supera di 10 punti la media Ue per i giovani under 35 e raggiunge il picco del 58,2% per le donne del Mezzogiorno.