AgenPress – Fra settembre e dicembre, con le elezioni Usa e i rendimenti sui titoli di Stato americani in rialzo, sono aumentati i differenziali fra i rendimenti dei titoli francesi e tedeschi rispetto ai tassi Ois privi di rischio, mentre “gli effetti di propagazione in Grecia, Spagna, Italia e Portogallo sono stati comunque limitati, grazie a un migliore clima di fiducia che ha caratterizzato le attese relative al bilancio”. Lo scrive la Bce nel bollettino economico. Inoltre “il differenziale tra il rendimento dei titoli di Stato e il tasso Ois (tasso privo di rischio) si è ridotto di nove punti base per l’Italia, ampliandosi invece di quattro e sei punti base, rispettivamente, per Portogallo e Spagna”.
L’inflazione nell’area euro, nonostante i recenti rialzi legati ai prezzi energetici, va verso una “stabilizzazione durevole intorno all’obiettivo del 2% a medio termine” grazie all’attenuarsi delle pressioni dal lato del costo del lavoro e al passato inasprimento della politica monetaria, prosegue la Bce soffermandosi sui rischi per la crescita economica che “restano orientati verso il basso”. Infatti, anche se l’economia dell’area euro è cresciuta più del previsto nel terzo trimestre dello 0,4%, “dai dati più recenti emerge tuttavia una perdita di slancio”.
La Bce deciderà nei prossimi mesi sui tassi d’interesse “di volta in volta a ogni riunione” e “alla luce dei dati economici e finanziari più recenti”: il Consiglio direttivo “non intende vincolarsi a un particolare percorso dei tassi”.