AgenPress – “Siamo ad un tornante storico sia per l’Italia che per l’Europa e noi rilanciamo un ritorno allo spirito coraggioso degasperiano sull’Europa, con una cessione di sovranità all’Europa; dall’altro lato intendiamo riproporre l’autonomismo di Sturzo, con un municipalismo spinto” alternativo al neo-centralismo delle regioni”.
Così Graziano Delrio, spiegando l’iniziativa che si terrà nel Palazzo della Regione Lombardia da Graziano Delrio il 18 gennaio a Milano, in cui interverranno alcuni padri nobili, come Romano Prodi e Pierluigi Castagnetti, intellettuali d’area come Ernesto Maria Ruffini, un’ampia platea di amministratori locali, professori e associazioni. Pronto il nome: Comunità Democratica.
L’obiettivo, spiega Delrio, è “far capire che la cultura politica dei cattolici democratici può dare molto al Paese, come in altri tornanti storici. Chiediamo una maggior accoglienza e spazio, nel Pd o anche fuori dal Pd”.
In campo i cattolici democratici del centrosinistra, gli ex Ppi. Interverranno, in apertura Emilio Del Bono, ex sindaco di Brescia e Consigliere regionale in Lombardia, mister preferenze, poi Fabio Pizzul ed altri amministratori di altre regioni, come il vicepresidente del Consiglio del Friuli Venezia Giulia che ha dato vita ad una rete di 400 amministratori locali. Non a caso l’intero pomeriggio sarà dedicato ai sindaci e agli amministratori locali. Ma al di là degli interventi di Prodi (da remoto), Ruffini e Castagnetti, e di quelli “dal basso” dai territori, Comunità democratica sta creando una rete di studiosi e docenti che facciano da think tank per avanzare proposte concrete sui temi dell’agenda politica: di qui un panel con i professori Leonardo Becchetti, Elena Granata e Mauro Magatti. Previsto anche un panel con i rappresentanti delle diverse associazioni del laicato cattolico (Acli, Sant’Egidio, ecc)
“La cultura cattolica democratica – afferma Delrio – è una cultura politica laica, che ha gli strumenti in grado di di fare proposte forti e creative per affrontare i problemi del Paese. A cominciare dalla crisi demografica che, se non viene affrontata subito metterà in crisi tutto il welfare, dalle pensioni alla sanità”.
“Non vogliamo spazi di potere ma dare un contributo di proposte e idee sui grandi temi del nostro Paese. Dopo le elezioni europee non sono in vista altri appuntamenti elettorali nazionali; noi siamo intenzionati quindi a farci sentire su questi temi, ma anche su temi etici”.