AgenPress. “Why Not, era un’inchiesta, di cui parlo nel libro, che condussi quando ero magistrato. Il nome glielo diedero i carabinieri, perché una delle società che indagammo si chiamava così. Purtroppo quella fu una vicenda inquietante che portò al mio trasferimento per incompatibilità, ma che dimostrò in seguito non solo la correttezza del mio operato, ma anche che ci furono interferenze illecite che ci impedirono di proposito di chiudere l’inchiesta: avevamo scoperchiato quei poteri occulti di cui parlo nel libro, eravamo arrivati troppo vicini alla verità”.
Lo ha dichiarato ai microfoni di Radio Cusano Luigi de Magistris, ex magistrato intervenuto nel corso della trasmissione ‘5 Notizie’ condotta da Gianluca Fabi a proposito del suo nuovo libro ‘Poteri Occulti’.
E sul conflitto tra politica e magistratura ha proseguito “La cosa più brutta fu che arrivarono attacchi anche dalla magistratura e dallo stesso CSM, che invece coprirci le spalle ci tradì. Sfortunatamente erano tutti coinvolti: magistrati, politici, criminali, massoni, tutti”. “I poteri- ha precisato- dovrebbero essere separati. La politica deve avere la sua autonomia, ma la magistratura al contempo deve essere messa in condizione di operare in autonomia. Il problema è che il potere non ama il controllo di legalità, ha paura del magistrato autonomo e indipendente.
Prima i magistrati così venivano uccisi- conclude- oggi non ce n’è bisogno perché i poteri occulti si sono infiltrati fino al cuore dello Stato”. De Magistris termina il proprio intervento dando la sua opinione sul perché si debba ancora credere nella democrazia: “Proprio perché ho vissuto e visto cose brutte credo che si debba lottare per scelte valoriali. Quello che serve è non avere un prezzo, rimanere liberi è un bene per sé stessi e per la collettività: è necessario riacquisire credibilità”.