AgenPress. Il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro Anna Maria Bernini, ha approvato il decreto del Presidente della Repubblica che ridefinisce la struttura organizzativa del Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR).
Tra le principali novità, l’istituzione di due nuove direzioni generali: una per le specializzazioni sanitarie, i dottorati di ricerca e altra formazione post-universitaria, dedicata alla crescente rilevanza della formazione avanzata, che spazia dai dottorati di ricerca, oggi sempre più integrati con il mondo industriale, fino alle specializzazioni medico-sanitarie; la seconda per la valutazione e la sicurezza della ricerca, volta a rafforzare la capacità di analisi e monitoraggio delle attività di ricerca e a garantire standard di sicurezza sempre più alti.
Questi cambiamenti rispondono alla trasformazione in corso nella formazione superiore e nella ricerca, sempre più orientate verso un dialogo tra università, industria e istituzioni pubbliche. La nuova configurazione ministeriale mira inoltre a rafforzare l’impegno del MUR sul fronte del diritto allo studio, con progetti strategici come l’housing universitario, l’Erasmus italiano e la promozione di eccellenze nazionali nei campi delle arti, della musica e del design.
La Direzione generale per il diritto allo studio vedrà, infatti, ridefiniti i propri compiti, che includeranno l’attuazione degli interventi statali per garantire il diritto allo studio e la realizzazione di servizi abitativi per gli studenti della formazione superiore. Parallelamente, la Direzione generale per la sostenibilità e la programmazione del sistema della formazione superiore si occuperà del monitoraggio dei bilanci degli atenei e coordinerà le attività legate alla contabilità economico-patrimoniale.
Più in generale, la riforma introduce una ripartizione funzionale delle competenze, con otto direzioni generali coordinate da un Segretario generale. Ogni direzione avrà funzioni specifiche che riguardano tutte le tipologie di enti vigilati: università, enti di ricerca e istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica.
Grazie a questa riforma, il MUR si dota di strumenti più efficienti e moderni per affrontare le sfide future, consolidando il ruolo centrale dell’università e della ricerca nel progresso del Paese.