AgenPress. L’onorevole Anna Cisint, europarlamentare per la Lega è intervenuta ai microfoni di Radio Cusano Campus, durante la trasmissione “Greenwich” per discutere del ruolo dell’Europa nella lotta all’immigrazione irregolare e per analizzare l’impatto dell’Islam nella società italiana. “La mia battaglia contro l’islam radicale non è conclusa: è ormai una missione guidata dalla consapevolezza di ciò che accade e che, purtroppo, accadrà in Europa e in Italia.
La mia esperienza, prima da cittadina e poi da sindaca, mi ha dato una consapevolezza concreta e quotidiana di cosa significhi l’islamizzazione integralista di un paese o di una città. Mi stupisco sempre di come ciò sia possibile: vedo una mancanza di dignità da parte di una fetta della popolazione e della politica. Per combattere questo processo serve amore verso le proprie radici profonde, verso la propria cultura.
La politica, invece, accetta qualsiasi tipo di sopruso da queste religioni così violente. Certamente ci sono persone islamiche moderate, ma l’Islam, come religione, non è moderato. È un modello culturale che, quando si sovrappone agli altri, li annienta. È incompatibile con il modello occidentale e, soprattutto, con il nostro sistema giuridico. “La difesa dei confini è fondamentale. Solo venti giorni fa sono stata sulla rotta balcanica: si parla molto degli scafisti, e il nostro ministro rischia il carcere per aver difeso il suo popolo, ma una parte sostanziale del problema migratorio si trova nei Balcani.
Ho visto con i miei occhi che da lì entrano quasi esclusivamente uomini, tutti provenienti da paesi che non sono in guerra e quasi tutti di religione islamica. Il loro obiettivo è arrivare nel nostro paese. Quello che mi ha sconvolto è scoprire che l’Unione Europea finanzia centri per i migranti non destinati al rimpatrio, situati ai confini dell’Europa. La Croazia respinge i migranti irregolari, indirizzandoli in questi centri, dove vengono messi nella condizione di percorrere la rotta balcanica irregolarmente.