Il presidente e vicepresidente della Regione Piemonte hanno partecipato al tavolo convocato oggi dal ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso: “Siamo pronti a monitorare, insieme al Governo che ringraziamo per la costante attenzione mostrata sul tema, il rispetto degli impegni presi soprattutto per quanto riguarda la tutela dei posti di lavoro e delle filiere produttive. Il piano presentato oggi deve tradursi in realtà”
AgenPress. “Come era emerso negli incontri di queste settimane con il ministro Urso e nelle interlocuzioni che abbiamo avuto come Regione Piemonte con il nuovo responsabile del mercato europeo, l’ingegner Imparato, oggi è arrivato il cambio di passo che tanto attendevamo e a cui lavoriamo da anni. Si tratta di un buon punto di partenza che però deve essere attuato con rapidità, concretezza e azioni su cui vigileremo giorno per giorno. È positiva la conferma della centralità dell’Italia nelle produzioni di Stellantis e l’individuazione di una precisa identità produttiva per ciascuno degli stabilimenti italiani con la garanzia dei livelli occupazionali”.
Lo dichiarano il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, e il vicepresidente, Elena Chiorino, al termine del tavolo Stellantis svoltosi oggi al Ministero delle Imprese e del Made in Italy.
“Positivo per Mirafiori e per il Piemonte il riconoscimento della centralità del nostro sito produttivo. Torino viene individuata come quartier generale e centro direzionale e finanziario – dove avrà la sua sede operativa anche l’ingegnere Imparato – e hub internazionale per i veicoli commerciali. Incoraggianti prospettive poi per l’indotto, per il quale Stellantis conferma l’impegno ad acquistare circa 6 miliardi di fornitura nel 2025, come accaduto nel 2024. Inoltre l’azienda ha comunicato l’istituzione di struttura di missione, con un referente specifico, che si interfacci con le aziende italiane” proseguono Cirio e Chiorino.
“Abbiamo ottenuto da Stellantis la conferma del secondo modello a Mirafiori, che sarà anticipata all’autunno 2025. Per la prima volta si è inoltre discusso di volumi: si prevede una produzione tra le 90 mila e le 100 mila unità per questo nuovo modello, con due turni produttivi. Un dato che, insieme all’attuale produzione della 500 elettrica, proietta lo stabilimento verso le 120-130 mila unità annue, avvicinandosi all’obiettivo condiviso di 200 mila veicoli fissato con sindacati e associazioni datoriali. Per quanto riguarda la produzione di cambi, l’incremento stimato è del 50%, passando dagli attuali 600 mila a 900 mila pezzi all’anno. Inoltre, lo sviluppo dell’hub del riciclo prosegue con una crescita costante, come evidenziato dai dati presentati oggi” affermano presidente e vicepresidente.
“Alla luce di questa situazione, nel rappresentare l’apprezzamento della Regione per l’importante cambio di passo tanto auspicato, abbiamo voluto anche evidenziare in maniera molto netta un avvertimento: siamo pronti a monitorare, insieme al Governo che ringraziamo per la costante attenzione mostrata sul tema, il rispetto degli impegni presi soprattutto per quanto riguarda la tutela dei posti di lavoro e delle filiere produttive. Il piano presentato oggi deve tradursi in realtà. Questo anche, e soprattutto, alla luce della posizione che vorrà prendere l’Europa, dove per la prima volta assistiamo a un’altra svolta nella quale, pur mantenendo gli obiettivi, Bruxelles decide di investire sul sostegno al settore auto e alla tutela dell’ occupazione” affermano presidente e vicepresidente.
“Per quanto riguarda in particolare Maserati – affermano Cirio e Chiorino – abbiamo chiesto quali siano le prospettive e l’ingegnere Imparato ha detto che presenterà a breve un piano specifico su Maserati il cui rilancio consentirebbe a Mirafiori di arrivare alle tanto auspicate 200 mila vetture all’anno”.
“Naturalmente in questo orizzonte temporale di interventi è necessario garantire i livelli occupazionali per i quali il governo ha garantito il proprio impegno con misure di sostegno ad hoc a cui si aggiungono quelle che la Regione Piemonte, unica in Italia, ha messo in campo con un investimento di oltre 10 milioni di fondi europei per integrare il reddito dei lavoratori che, in questa fase di transizione, vivranno ancora l’incertezza della cassa integrazione” concludono Cirio e Chiorino.