AgenPress. L’Italia condivide la priorità geopolitica di tornare a investire su una forte presenza europea in America latina: un continente di cultura molto simile alla nostra, che rischiamo di abbandonare alla penetrazione politica ed economica di attori globali non occidentale.
Una prospettiva già in atto che indebolisce l’Europa e l’Occidente, in un contesto globale in cui le crisi regionali e la forte spinta del Sud globale e dei BRICS Plus portano a ridiscutere gli assetti di un mondo non più soltanto multipolare ma profondamente frammentato.
Il problema che si pone oggi non è quindi l’opportunità geopolitica di procedere verso una nuova stagione di accordi di cooperazione politica e commerciale con i Paesi terzi, quanto la sostenibilità dell’impatto di questi accordi su alcuni settori, come l’agricoltura, che hanno spesso pagato il prezzo più alto con l’apertura del mercato europeo a prodotti realizzati in Paesi terzi, nei quali non vengono rispettati gli stessi standard ambientali e di sicurezza alimentare che imponiamo ai nostri produttori.
L’accordo UE-Mercosur deve quindi offrire garanzie concrete e opportunità di crescita anche al mondo agricolo europeo, la cui redditività e competitività è stata in questi anni minata da una devastante deriva ideologica. In questi anni ci siamo battuti affinché gli agricoltori non venissero più trattati da nemici dell’ambiente ma da ciò che sono, ovvero i primi custodi della natura, e ci siamo battuti per far cadere l’assurda contrapposizione tra sostenibilità ambientale e competitività che quella deriva ideologica aveva imposto. Importanti segnali sono arrivati in questo senso, ma c’è ancora molto da lavorare e dunque non possiamo ignorare le preoccupazioni del nostro settore agricolo.
Vanno attuati meccanismi efficaci di salvaguardia, incluso un sistema di adeguate compensazioni per le filiere che dovessero essere danneggiate. Stiamo studiando con attenzione l’intesa preliminare chiusa la scorsa settimana dalla Commissione europea a Montevideo e sosterremo con convinzione le nostre posizioni, prendendo il tempo necessario a valutare se le nostre richieste verranno soddisfatte. In assenza di questo indispensabile riequilibrio, il sostegno dell’Italia non ci sarà perché siamo convinti che l’Accordo UE-Mercosur debba portare vantaggi per tutti e non solo per alcuni.
Nel frattempo, continueremo a batterci con forza e con coerenza a sostegno di un’agricoltura europea forte e competitiva. La sovranità alimentare europea rimane una risorsa strategica alla quale l’Europa non può e non deve rinunciare.