Papa: “La guerra, grave ferita inflitta alla famiglia umana”

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AgenPress. Confido che gli sforzi umanitari rivolti ai più vulnerabili possano aprire la strada a rinnovati sforzi diplomatici, necessari per fermare la progressione del confitto e per raggiungere la tanto attesa pace.

Papa Francesco invia una lettera al suo rappresentante nella Federazione russa, monsignor Giovanni d’Aniello, per esprimere anzitutto il dolore per una guerra estenuante e prolungata che rappresenta una “grave ferita inflitta alla famiglia umana”, e poi per incoraggiare a “rinnovati sforzi diplomatici” che frenino il conflitto e portino alla pace.

Una pace “tanto attesa”, appunto, ma che ancora, a più mille giorni dall’inizio dell’aggressione russa, sembra un traguardo lontano. Nel frattempo, in quasi tre anni di bombardamenti, uccisioni, ferimenti, prigionie, sul terreno ci sono centinaia di migliaia di morti e nelle case, un fiume di lacrime versate da famiglie spezzate. Francesco – che da inizio conflitto si è fatto promotore di quel principio della “equivicinanza” verso chi soffre che è proprio del Papa, pastore della Chiesa universale, ma anche della diplomazia pontificia – si fa “interprete”, come scrive, di questo dolore.

Il dolore “delle decine di migliaia di madri, padri e figli che piangono i propri cari caduti in guerra o sono angosciati per quelli dispersi, fatti prigionieri o feriti, siano essi militari o civili”.

Il loro grido si eleva a Dio, invocando pace al posto della guerra, dialogo al posto del fragore delle armi, solidarietà al posto degli interessi di parte, perché non si può mai uccidere in nome di Dio.

“La dolorosa e prolungata durata di questa guerra ci interpella con urgenza, richiamandoci al dovere di riflettere insieme su come alleviare le pene di chi ne è colpito e ricostruire la pace”, scrive il Papa nella lettera firmata il 12 dicembre in vista del Natale, ma diffusa oggi, sabato 14. “Siamo tutti, infatti, legati da una responsabilità reciproca, nello spirito della vera fratellanza umana”, aggiunge il Pontefice, ribadendo la personale preoccupazione per le “notizie sulle sofferenze causate dal conflitto in codesta regione”.

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