AgenPress – Sono “migliaia” i corpi e i resti rinvenuti in una fossa comune a Qutayfa, a nord-est di Damasco. Lo ha reso noto Al Jazeera, che ha mostrato in diretta le immagini del ritrovamento dei sacchi di plastica bianchi numerati contenenti i resti delle vittime. “Questi corpi vengono probabilmente dalle prigioni politiche del regime, come quella di Sednaya – ha spiegato il giornalista dell’emittente panaraba – Questo terreno è grande circa 5mila metri quadrati”.
Il nuovo governo siriano “sospenderà la Costituzione e il Parlamento” durante il periodo di transizione di tre mesi. Lo ha dichiarato all’Afp Obaida Arnaout, portavoce per gli affari politici della nuova autorità siriana, aggiungendo che “verrà formato un comitato legale e per i diritti umani per esaminare la Costituzione e quindi apportare modifiche”.
Da parte sua l’Amministrazione autonoma della Siria del nordest, a maggioranza curda, ha annunciato che adotterà la bandiera indipendentista a tre stelle utilizzata dai ribelli che hanno rovesciato il regime di Bashar al-Assad. L’autorità curda ha dichiarato in un comunicato di aver “deciso di issare la bandiera dell’indipendenza siriana su tutti i consigli, le istituzioni, le amministrazioni e le strutture affiliate all’Amministrazione autonoma”, descrivendo la bandiera come un “simbolo di questa nuova fase, in quanto esprime le aspirazioni del popolo siriano verso la libertà, la dignità e l’unità nazionale”.
I leader del G7 riaffermano intanto “l’impegno verso il popolo siriano e offriamo il nostro pieno sostegno a un processo di transizione politica inclusivo, a guida siriana, nello spirito dei principi della Risoluzione 2254 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite”. E’ quanto si legge in una dichiarazione sulla Siria.
“Siamo pronti a sostenere un processo di transizione che, in questo quadro, conduca a un governo credibile, inclusivo e non settario, che garantisca il rispetto dello stato di diritto, dei diritti umani universali, compresi i diritti delle donne, la protezione di tutti i siriani, incluse le minoranze religiose ed etniche, nonché la trasparenza e la responsabilità. Il G7 – assicurano i leader nella dichiarazione – lavorerà e sosterrà pienamente un futuro governo siriano che rispetti questi standard e che emerga da tale processo”.