AgenPress. Il 10 dicembre si celebra la giornata dei diritti umani. La Dichiarazione è stata proclamata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite a Parigi il 10 dicembre del 1948.
Un occasione per una sventagliata di discorsi, un profluvio di parole, una quantità di servizi che non riescono a sottrarsi dalla ritualità enfatica, avara di analisi.
Occasioni perdute? Non nel senso della inutilità di un ricordo di un grande avvenimento, ma per l’assenza di una presa di coscienza che i diritti e la vita umana sono violati. Gli organismi internazionali hanno fallito. Per l’ONU scontato.
Infatti nel consiglio di sicurezza ci sono 5 membri permanenti, le nazioni vincitrici la seconda guerra mondiale, con diritto di veto, cioè possono bloccare decisioni e interventi.
Nella guerra fredda l’Onu qualche ruolo positivo l’ha avuto, non foss’altro che le due potente USA e URSS avevano occasioni e una sede dì incontro. Oggi la situazione non è migliore.
Sono cambiati gli equilibri, non c’è il bipolarismo tra due super potenze, ma l’emergere di altre. Il colonialismo, le “sfere di influenza” di un tempo sono sostituite da forme di colonialismo più invasivo in un gioco a scacchi, dove vecchie e nuove nazioni emergenti sono impegnate a conquistare spazi e a lucrare.
La guerra in Ucraina, il medio-oriente sempre più una polveriera, molti paesi africani sono piegati da guerre tribali alimentate dai neo colonizzatori, compongono uno scenario tragico.
Nella guerra fredda, dicevamo, lo scontro fra le due potenze era sostanzialmente “sotto controllo”, l’equilibrio del terrore oggi no!
Ci sono interessi in atto che provocano distruzioni con costi enormi di vite umane.
La lotta per il dominio dei giacimenti energetici, il gas, determina la lapidazione di retaggi di civiltà. Il Mediterraneo è l’area più insicura.
La Meloni parla del Piano Mattei e del ruolo dell’Italia nel “mare nostrum”, dove non ci siamo più, nemmeno in Libia. Ricordare il 10 dicembre 1948 è giusto, ma l’Onu va ripensato altrimenti così è inutile.
Ci sono Agenzie ONU con scopi benefici, guidate da esponenti di nazioni dove è praticata la violenza e si negano gli elementari diritti umani… un ossimoro..
Il nostro Paese può recitare un ruolo a condizione che il governo converga con chiarezza sulle scelte di politica internazionale.
Non si è mai visto che un vice-presidente del consiglio (Salvini) abbia posizioni opposte al resto del governo.
E’ imbarazzante ancora la paciosa superficialità del ministro degli esteri Tajani che, alla notizia che i rivoltosi siriani penetrati nella nostra ambasciata a Damasco si siano impadroniti di tre macchine, ha commentato che non è stato un fatto grave.
La violazione del diritto internazionale, consumato solo nei confronti del nostro Paese, per Tajani non è da far pensare. Molta parte del mondo è in fiamme.
Rimane la speranza che ci sia la consapevolezza che nello sfondo c’è la distruzione dove tutti perdono. La celebrazione del 10 dicembre deve avere questo significato altrimenti è menzogna!
Mario Tassone (ex deputato della Repubblica Italiana – già vice Ministro)