Nota del Ministero della Giustizia sulle notizie di stampa a proposito dell’applicativo APP

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AgenPress. La scelta di rendere obbligatorio il processo penale telematico è stata fatta nel corso della precedente Legislatura con l’approvazione della legge Cartabia (d.lgs. n. 150 del 2022) e l’inserimento nel P.N.R.R. di una milestone che prevedeva la digitalizzazione del processo penale “fino all’udienza preliminare esclusa“, a partire dall’inizio del 2024.

IL Governo in carica si è trovato nella condizione obbligata di dovere dare esecuzione agli impegni presi dal precedente esecutivo, sia in sede nazionale che europea, rendendo possibili i depositi telematici nei procedimenti penali – per la prima volta nella storia del processo penale – a partire dal 14 gennaio 2024.

Dopo una prima fase di fisiologico assestamento, ormai APP è utilizzata costantemente per i depositi di atti processuali nel procedimento di archiviazione, come testimoniato in maniera inoppugnabile dalle statistiche DGSTAT risalenti al mese di ottobre 2024 – le ultime disponibili –, che dimostrano che i depositi telematici delle richieste di archiviazione raggiungono quasi il 90% del totale delle richieste complessive negli uffici.

Il Ministero ha collaborato ha collaborato con il CSM e con gli uffici, in questi due ultimi anni; le riunioni del Comitato Paritetico CSM Ministero della giustizia, che si svolgono con cadenza mensile, hanno consentito di monitorare costantemente l’evoluzione dell’applicativo; in sede di Paritetico il Ministero ha sempre risposto puntualmente alle richieste di chiarimenti e informazioni provenienti dai componenti del CSM.

Va soggiunto che il Gruppo di lavoro costituito dal Ministero (al quale partecipano attivamente anche magistrati espressamente designati dal CSM), si riunisce almeno due volte al mese, ogni giovedì, da due anni; l’ultima riunione è stata giovedì 5 dicembre e la prossima riunione è fissata giovedì 12 dicembre.

Dallo scorso 18 ottobre ’24, è stata messa in esercizio la versione c.d. APP2.0, cioè una nuova scrivania digitale, che seguendo i desiderata espressi dagli uffici giudiziari, presenta rilevantissime novità in tema di: contatori; ricerca fascicoli; fascicoli in evidenza; atti ricevuti da lavorare e in lavorazione; bozze e atti in lavorazione; visualizzazione calendario udienze; consultazione fascicolo (copertina); ricerca fascicolo; carica documento senza apposizione firma, etcetera.

C’è stata sperimentazione degli applicativi per il deposito digitale tra i magistrati; il sistema APP, come ricordato sopra, è in funzione negli uffici giudiziari (procura della Repubblica e sezioni GIP del Tribunale) dal 14 gennaio 2024.

Inoltre, dal 31 ottobre 2024, APP è in dotazione anche in tribunale (per i giudici del dibattimento, collegiale e monocratico); quindi i magistrati in servizio presso tutti gli uffici giudiziari di primo grado italiani sono stati posti in grado di sperimentare l’uso dell’applicativo da ormai un mese e mezzo.

Dal 16 dicembre 2024, in vista dell’obbligatorietà del deposito telematico negli uffici di primo grado, saranno introdotte le seguenti funzionalità nell’applicativo APP2.0, in grado di soddisfare le richieste manifestati dai magistrati durante la sperimentazione:

  • arricchimento della classificazione degli atti (c.d. Titolario) per una gestione documentale strutturata del fascicolo digitale penale
  • carica atto da firmare, estesa ad ulteriori voci del Titolario, che permette agli utenti di poter caricare direttamente un provvedimento e procedere alla firma, al deposito e all’acquisizione nel fascicolo
  • carica documento e atti delle parti o degli ausiliari, che prevede un wizard semplificato per il caricamento del documento relativo al Titolario
  • estensione della funzionalità di Redigi atto ad ulteriori voci del Titolario
  • inserimento automatico della intestazione della sentenza per GIP, GUP e giudici del dibattimento.

In ogni caso, occorre chiarire che il Ministero ha già avviato il procedimento teso alla modifica dell’art. 3 del d.m. 29 dicembre 2023, n. 217 – che detta i termini dell’avvio del processo penale telematico – in modo da assicurare, a partire dal 1° gennaio 2025, un regime di c.d. doppio binario (analogico e telematico) per tutti gli atti depositati dai magistrati nella fase delle indagini preliminari e per i provvedimenti cautelari sia personali che reali innanzi agli uffici giudiziari di primo grado.

In particolare, è stato già trasmesso al CSM e al CNF – perché siano resi i pareri obbligatori prescritti dall’art. 87 del d.lgs. n. 150 del 2022 – uno schema di decreto che modifica il detto art. 3 del d.m. n. 217 del 2023, prevedendo in sintesi per il giudizio di primo grado che:

i) sino al 31 dicembre 2025, con l’eccezione di cui al numero iv), negli uffici della Procura della Repubblica e del Giudice delle indagini preliminari, il deposito da parte dei magistrati – salvo che per i procedimenti di archiviazione – potrà avere luogo anche con modalità non telematiche (c.d. doppio binario);

ii) sino al 31 dicembre 2025 il deposito di atti nei procedimenti cautelari, personali e reali, compreso il giudizio innanzi al tribunale del riesame, potrà avere luogo anche con modalità non telematiche (c.d. doppio binario);

iii) a decorrere dal 1° gennaio 2025, con l’eccezione di cui al numero iv), gli atti del processo saranno depositati in modalità esclusivamente telematica nelle fasi dell’udienza preliminare, dei riti speciali (giudizio immediato, abbreviato, patteggiamento e decreto penale di condanna) e del dibattimento;

iv) a decorrere dal 1° aprile 2025 gli atti di iscrizione delle notizie di reato di cui all’art. 335 c.p.p. e gli atti nel rito speciale c.d. “per direttissima”, saranno depositati in modalità esclusivamente telematica;

In definitiva, con la descritta modifica del regolamento ministeriale n. 217 del 2023, sarà possibile assicurare un congruo periodo di sperimentazione del PPT anche nel corso del 2025, restando l’obbligatorietà dei depositi telematici rinviata – salvo che nelle fasi sopra dettagliatamente descritte durante le indagini preliminari, nonché davanti al GUP e al dibattimento di primo grado – al prossimo 31 dicembre 2025.

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