AgenPress. Ho letto con attenzione le dichiarazioni del Consorzio di Bonifica Toscana Nord, che sostiene di non essere soggetto al rispetto delle quote rosa o dei principi di parità di genere, in quanto definito “ente pubblico economico a carattere associativo operante in regime di diritto privato”.
Mi permetto di osservare che questa posizione non solo è discutibile, ma appare in netto contrasto con l’articolo 51 della Costituzione che sancisce il principio di parità di genere alle cariche elettive in condizioni di uguaglianza”.
La pensa così la consigliera del Consorzio di Bonifica Toscana Nord, Maria Teresa Baldini.
Desidero esprimere il mio stupore nel constatare che il Partito Democratico, forza politica che governa la Regione Toscana abbia scientemente sostenuto una politica che ignora il principio costituzionale della rappresentanza di genere – prosegue – perché anche laddove le quote rosa non siano esplicitamente previste da statuti o normative, rispettarle dovrebbe essere una buona prassi, indispensabile per dimostrare attenzione ai diritti e per essere al passo con i tempi. Ancora più incomprensibile è l’atteggiamento delle donne sindaco, come quella di Massarosa, che anziché esultare per il fatto che il suo Comune sia entrato per la prima volta nella storia nel Consorzio, avrebbe dovuto denunciare lo scandalo del mancato rispetto della Costituzione e conseguentemente della parità di genere”.
l silenzio di chi rappresenta le istituzioni locali su una questione così cruciale è deludente e contraddice l’impegno che ci si aspetta da chi ha un ruolo pubblico. Il Consorzio di Bonifica Toscana Nord, anche se non rientra nell’ambito di applicazione della Legge 120/2011, è comunque soggetto alla Costituzione e la Regione Toscana dovrebbe intervenire per annullare le elezioni a causa del mancato rispetto della Legge nella composizione degli organi dell’assemblea consortile. Come consigliera, continuerò a portare avanti questa battaglia affinché il diritto alla parità di genere venga pienamente rispettato e non mi fermerò fino a quando questa situazione non sarà sanata”.
Per questo motivo, nelle prossime settimane – chiude Baldini – presenterò segnalazioni al presidente della Regione Toscana, chiedendogli di intervenire con determinazione per garantire il rispetto della legge, alla Commissione regionale per le pari opportunità, affinché valuti la situazione e prenda le misure necessarie e al Dipartimento per le pari opportunità presso la Presidenza del Consiglio dei ministri al fine di sollecitare un monitoraggio su questo aspetto in Toscana perché rispettare e far rispettare i principi di parità di genere non è solo un obbligo giuridico, ma un dovere morale e civile per chiunque ricopra un ruolo pubblico. Mi auguro che questa battaglia trovi il sostegno non solo delle istituzioni, ma anche della società civile, e che le donne nelle istituzioni, a partire dalle sindache, scelgano di alzare la voce contro una realtà che continua a ignorare i diritti di cui loro stesse devono essere portavoce”.