La Siria in mano ai ribelli. Fuggito in aereo il presidente Bashar al-Assad

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Il regime durato 24 anni del presidente siriano Bashar al-Assad è giunto al termine.

I manifesti con le foto di Assad sono stati strappati e la gente li ha calpestati


AgenPress. Un aereo siriano è decollato dall’aeroporto di Damasco nello stesso momento in cui è diventata nota la cattura della capitale da parte dei ribelli. L’aereo inizialmente ha volato verso la costa siriana, ma poi ha virato bruscamente ed è scomparso dai radar dopo pochi minuti. Non è chiaro chi fosse a bordo e cosa sia successo all’aereo.

I ribelli hanno marciato verso Damasco senza che vi fosse alcun segno dello spiegamento dell’esercito. Migliaia di persone a piedi e in auto si sono radunate in una piazza centrale di Damasco cantando “libertà”, hanno detto i testimoni. Le statue del padre e del fratello di Assad sono state rovesciate nelle città catturate dai ribelli, i manifesti con le foto di Assad sono stati strappati e la gente li ha calpestati, le immagini sono state bruciate o crivellate di proiettili.

Gli insorti hanno fatto irruzione nel palazzo presidenziale di Damasco. Testimoni oculari hanno riferito all’agenzia di stampa tedesca che i combattenti armati sono entrati nell’area del palazzo e hanno gridato “Dio è grande”. Un video sui social media mostrava alcuni uomini armati che sparavano in aria contro un cancello d’ingresso dove presumibilmente iniziano i giardini del palazzo. Il canale di notizie Al-Arabiya ha mostrato filmati dei ribelli che esploravano le stanze e i giardini del palazzo e scattavano foto.

La velocità con cui gli insorti hanno invaso le posizioni dell’esercito ha suscitato stupore. Il crollo pone fine a mezzo secolo di dominio ferreo della famiglia Assad e segna un punto di svolta in Medio Oriente. Ora si teme una nuova ondata di instabilità nella regione. Isolato a livello internazionale, Assad poteva contare sul sostegno di Russia, Iran e Hezbollah libanese.

Le milizie curde in Siria vedono l’opportunità per un nuovo inizio politico dopo la fuga di Assad. “Questo cambiamento rappresenta un’opportunità per costruire una nuova Siria basata sulla democrazia e sulla giustizia”, ha affermato il comandante delle Forze Democratiche Siriane (SDF) Mazloum Abdi. Ciò potrebbe “garantire i diritti a tutti i siriani”. “In Siria stiamo vivendo momenti storici mentre assistiamo al rovesciamento del regime autoritario di Damasco”, ha detto Abdi.

 

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