Tagliente (OMRI): Burocrazia ed etica del servizio pubblico, tenere i cittadini al centro

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Il Presidente della Fondazione OMRI Francesco Tagliente alla giornata inaugurale della sesta edizione della Scuola di formazione per il bene comune: “Il riscatto della burocrazia passa dalla riscoperta del suo autentico ruolo. Per costruire una burocrazia migliore, dobbiamo puntare su due direttrici fondamentali: la promozione dell’etica costituzionale del servizio pubblico e la semplificazione delle procedure amministrative


AgenPress. L’Università di Catania ha ospitato il convegno dal titolo “Il rapporto tra politica e burocrazia per il buon andamento della Pubblica Amministrazione” organizzato dalla APS Futurlab in occasione della giornata inaugurale della sesta edizione della Scuola di formazione per il bene comune in collaborazione con l’Associazione ItaliaDecide

Dopo i saluti di apertura del Prefetto di Catania, Maria Carmela Librizzi, del delegato del Rettore dell’Università di Catania, Pierluigi Catalfo, del presidente di Futurlab, Antonio La Ferrara, e del direttore della Scuola di Formazione per il Bene Comune, Giuseppe Cicala, moderati da Fabrizio Tigano, ordinario di Diritto Amministrativo presso l’Università di Messina, hanno preso la parola per i saluti Salvatore Motta, presidente di Cdo Sicilia; Alessandro Dagnino, assessore all’Economia della Regione Siciliana; ed Enrico Trantino, sindaco di Catania.

L’evento è entrato nel vivo con gli interventi introduttivi di Renato Loiero, consigliere economico del Presidente del Consiglio, e di Antonio Naddeo, presidente dell’ARAN.

A seguire, sono intervenuti Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione per la Sussidiarietà; Anna Finocchiaro, presidente dell’Associazione ItaliaDecide; Ida Nicotra, ordinario di Diritto Costituzionale presso l’Università di Catania; Francesco Tagliente, Prefetto e presidente della Fondazione Insigniti OMRI; Mirja Cartia d’Asero, amministratore delegato de Il Sole 24 Ore; Francesco Tufarelli, dirigente generale della Presidenza del Consiglio; e Carlo Mochi Sismondi, presidente del Forum P.A.

I lavori si sono conclusi con gli interventi delle associazioni studentesche, che hanno portato il punto di vista dei giovani partecipanti: Luigi Nicolosi per l’Associazione Koiné; Costantino Ragonese per l’Associazione Giurisprudenzattiva; Paolo Russo per l’Associazione Crediamoci; Edoardo Barbagallo per l’Associazione La Finestra Emmanuele Consoli per l’Associazione WeloveUnict.

Il convegno ha visto la partecipazione di figure istituzionali e accademiche di spicco, che hanno animato un dibattito di straordinario livello. Le relazioni, caratterizzate da analisi approfondite e proposte concrete, hanno evidenziato competenze eccellenti e una visione chiara delle sfide e delle opportunità per il buon funzionamento della Pubblica Amministrazione. Il livello dei relatori scelti si è confermato altissimo, offrendo interventi che hanno saputo catturare l’attenzione e stimolare il confronto. Tutti i contributi hanno riscosso apprezzamenti e applausi convinti da parte delle autorità, degli ospiti e del mondo della scuola presenti.

Il Prefetto Francesco Tagliente, presidente della Fondazione Insigniti OMRI, ha portato un contributo denso di spunti e riflessioni. Nel suo discorso, Tagliente ha premesso che considera un grande privilegio essere stato chiamato a contribuire, come presidente della Fondazione Insigniti OMRI, alla riflessione su un tema a lui tanto caro: la burocrazia e il suo rapporto con la politica e l’etica del servizio, soprattutto quando rivolto a persone che versano in una condizione di fragilità, sia anagrafica, economica o sanitaria. “Potrei fare centinaia di esempi di insensibilità, disattenzione o abuso della burocrazia”, ha detto Tagliente, “che, se non gestita con attenzione, può rivelarsi vigliacca, poiché colpisce le fragilità più indifese.

Cito solo un caso: una società di gestione delle entrate e dei tributi, il 23 dicembre, alla vigilia di Natale, notifica a un contadino di 84 anni l’ingiunzione di pagamento di 661 euro per una contravvenzione al codice della strada relativa al passaggio con il semaforo rosso, avvenuto sei anni prima. A causa di un errore di trascrizione, vengono emesse e notificate due ingiunzioni per lo stesso verbale, portando a una somma complessiva di circa 1320 euro, superiore alla pensione di vecchiaia. Solo a seguito di ricorso, per una delle ingiunzioni duplicate è stato disposto l’annullamento.”

“Il tema sul quale siamo chiamati a riflettere – ha proseguito – richiama il rispetto dei principi e dei valori sanciti dalla Costituzione, che, come sappiamo, pone al centro la persona e rappresenta la bussola del nostro agire. Tuttavia, la complessità del rapporto tra politica e burocrazia rischia di trasformarsi in un ostacolo anziché in un motore per il cambiamento, rallentando l’azione pubblica e, in alcuni casi, alimentando la sfiducia nei cittadini.”

“La politica, con il suo ruolo decisionale, e la burocrazia, con la sua funzione esecutiva, devono trovare un equilibrio che consenta di raggiungere gli obiettivi pubblici senza cadere in eccessi normativi o rigidità procedurali. La burocrazia non deve essere percepita come un ostacolo, ma come uno strumento al servizio della collettività.”

Per evitare che le nostre riflessioni possano apparire come pura accademia verbale, ha sottolineato il prefetto Tagliente, “desidero concludere il mio intervento ricordando un’esperienza personale. Nel corso della mia attività lavorativa, ho cercato di promuovere l’etica del servizio pubblico tra i miei collaboratori.”

“Assumendo la responsabilità di Questore di Roma”, ha proseguito, “ho incontrato quasi tutti i 6.500 agenti (esclusi solo coloro assenti per congedo o malattia), distribuiti tra la Sala Operativa, le Volanti, i 49 commissariati, la Squadra Mobile, l’Anticrimine, l’Amministrativa e altri uffici. Stringendo la mano a ciascuno di loro, ho cercato di trasmettere l’importanza di garantire non solo la sicurezza reale, ma anche quella percepita, assicurando un’accessibilità effettiva ai servizi e agli uffici di polizia, la massima disponibilità degli operatori incaricati e risposte il più possibile adeguate alle aspettative dei cittadini.

Per far riflettere e fissare nella mente questi principi, ho utilizzato la metafora di tre simboli comuni, di facile memorizzazione: la maniglia, la poltrona e la lampadina. La maniglia, simbolo dell’accesso, rappresenta il diritto di ogni cittadino di entrare senza ostacoli nella sfera dei servizi pubblici. È nostro dovere abbattere le barriere che spesso separano i cittadini dalle istituzioni, rendendo i processi più semplici, chiari e accessibili.

“La poltrona richiama l’idea di rispetto e accoglienza: il cittadino deve sentirsi a proprio agio e messo nelle condizioni di esprimere tutte le proprie preoccupazioni. L’operatore deve saper ascoltare, persino il rumore del silenzio, per cogliere il disagio di chi soffre.”

“La lampadina rappresenta la luce che ogni cittadino deve vedere nelle istituzioni, soprattutto nei momenti di paura o difficoltà. Le istituzioni devono essere percepite come una presenza vicina, rassicurante, come una lampada da comodino accesa durante la notte, pronta a dissipare le ombre.”

“Tra i risultati conseguiti nei diversi settori – ha continuato a sottolineare – grazie a questa etica del servizio, desidero ricordare un progetto a me particolarmente caro: il Progetto “113 – Pronto in sei secondi”. Un’iniziativa che, per chi volesse approfondire, può essere facilmente trovata tramite i motori di ricerca.”

“Permettetemi di concludere – ha detto poi il presidente della Fondazione OMRI – citando un’esperienza concreta nata durante il mio mandato come Prefetto di Pisa: il Servizio di ascolto e sostegno, ideato per prevenire tragedie familiari causate da sofferenze economiche o dall’insensibilità di una burocrazia distratta. Lo rappresento con una scheda video che ne illustra i risultati. Si tratta di un modello di rete solidale, in cui istituzioni pubbliche, associazioni di categoria e realtà del volontariato hanno collaborato per offrire soluzioni rapide e concrete a cittadini, imprenditori e lavoratori in difficoltà.”

“Questo progetto ha dimostrato che una burocrazia vicina alle persone può davvero fare la differenza, evidenziando al contempo il valore della sinergia tra politica e amministrazione nel rispondere ai bisogni reali della comunità. Non esito a dire che questo servizio ha salvato vite umane.

Ancora oggi ricevo telefonate e messaggi di ringraziamento, alcuni dei quali particolarmente toccanti, come quello di chi mi ha detto: Sono in vita grazie a quel servizio.”

“In questo senso, sono convinto che il riscatto della burocrazia passi attraverso la riscoperta del suo ruolo autentico: essere uno strumento al servizio del progresso sociale, e non un ostacolo o un potere fine a sé stesso.

Guardando al futuro, ha aggiunto che: se vogliamo costruire un futuro migliore, dobbiamo puntare su die direttrici fondamentali: promozione dell’etica costituzionale del servizio pubblico e semplificazione delle procedure amministrative.

Ha concluso con un invito: lavoriamo insieme per un’amministrazione pubblica che sia non solo efficiente, ma anche umana, capace di ascoltare e rispondere con empatia alle esigenze di ogni individuo. Solo così potremo dare pieno significato al principio fondamentale che la nostra Costituzione ci ricorda ogni giorno: ‘La Repubblica è al servizio della persona’.”

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