AgenPress. Nell’aula magna dell’Università di Catania, gremita di studenti, docenti e rappresentanti istituzionali, si è tenuto il convegno “Il rapporto tra politica e burocrazia per il buon andamento della Pubblica Amministrazione”. L’evento, organizzato dalla APS Futurlab in collaborazione con l’Associazione ItaliaDecide, ha segnato l’apertura della sesta edizione della Scuola di Formazione per il Bene Comune, sotto la direzione di Giuseppe Cicala.
In apertura, Giuseppe Cicala, direttore della Scuola, ha voluto offrire una riflessione sul significato del bene comune, invitando a superare una visione riduttiva e superficiale di questo concetto. “Dobbiamo rifuggire – ha esordito – dalla banalizzazione del bene comune, troppo spesso inteso come una semplice mediazione tra interessi contrapposti o, peggio, come il prevalere della volontà della maggioranza sulla minoranza”.
Cicala ha sottolineato il lungo lavoro della Scuola per creare uno spazio di educazione alla critica e al pensiero libero: “Non è stato semplice, in questi anni, plasmare un luogo che non fosse di indottrinamento, ma di libertà di pensiero. Grazie al contributo gratuito dei nostri relatori e al sostegno dei nostri sponsor, siamo riusciti a formare una nuova leva di dirigenti con un forte senso dell’etica pubblica e una profonda consapevolezza dei processi politici e istituzionali in atto”.
Un obiettivo ambizioso, guidato dal principio fondamentale di “decidere perché si conosce”, che assume particolare rilevanza nel contesto di un Paese che ha urgente bisogno di competenze solide e indipendenti.
Questa sesta edizione si caratterizza per due importanti novità. La prima riguarda il riconoscimento nazionale della Scuola, grazie al sostegno di prestigiosi partner come l’ANCI, Forum PA, ItaliaDecide, la Fondazione per la Sussidiarietà e la Fondazione Magna Carta. La seconda novità è rappresentata dall’innovazione nel format e nella metodologia di apprendimento.
“La formula di quest’anno – ha spiegato Cicala – è stata pensata per rispondere alle esigenze dei tanti studenti presenti. Ogni giornata prevede momenti di lezione plenaria con i relatori e sessioni di confronto in gruppi di lavoro, per permettere ai partecipanti, con il supporto dei propri docenti referenti, di riflettere sui contenuti esposti e di approfondirli attraverso quesiti e osservazioni”.
Il programma della Scuola affronta temi centrali per il vivere civile e globale, con sette giornate formative dedicate a: La qualità dei servizi pubblici e la sicurezza urbana per migliorare la vivibilità delle città; Le città del Sud e la gestione degli investimenti per l’innovazione a valere sui fondi PNRR; I conflitti internazionali e i nuovi scenari geopolitici; Sanità e innovazione digitale per migliorare la cura del paziente; La competitività delle imprese per lo sviluppo del Sud, tra pubblico e privato; Etica pubblica e cultura della legalità, tra istituzioni e società civile; La cultura del Bene comune, tema conclusivo.
Nel chiudere il suo intervento, Giuseppe Cicala ha ribadito la missione della Scuola: formare giovani capaci di guidare la società verso una maggiore giustizia sociale. “Abbiamo il dovere morale di preparare una nuova generazione in grado di praticare il bene comune in ogni aspetto del nostro vivere”, ha concluso.
Un messaggio di grande responsabilità e speranza che conferma la centralità della formazione per costruire una società consapevole, etica e orientata al progresso condiviso.