Paolo Crisafi (Remind): “Il Governo Meloni alla COP29: tra pragmatismo e ‘sostenibilizzazione’ per la crescita”

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La riunione dei vertici della Maggioranza Meloni, Tajani, Salvini e Lupi con il Ministro Giorgetti condanna ancora una volta il Super Bonus per la Sostenibilità


AgenPress. Si è svolto il 24 novembre sera un vertice di maggioranza sulla legge di bilancio, cui hanno partecipato il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, i vice presidenti, Antonio Tajani e Matteo Salvini, il leader di Noi Moderati, Maurizio Lupi, e il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti.

Il proficuo incontro ha riscontrato la piena condivisione di vedute a sostegno di una manovra che, in continuità con le due precedenti, guarda alle esigenze del sistema sanitario, di famiglie, lavoratori e tessuto produttivo. È intenzione del Governo ascoltare con attenzione le proposte migliorative che giungeranno dal Parlamento – in particolare sulla sicurezza, politiche sociali e settori produttivi – sempre nel rispetto di una legge di bilancio seria e con la dovuta attenzione ai conti pubblici, che devono ancora affrontare i gravissimi danni causati dal super bonus, che nel 2025 graverà sulle casse dello Stato più dell’intera manovra.

Questo approccio serio e lungimirante trova riscontro anche a livello internazionale. A Baku, in Azerbaijan, sempre il 24 novembre 2024 si è conclusa la COP29, il vertice delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico, dove i leader mondiali hanno discusso le strategie per affrontare una delle sfide più urgenti del nostro tempo: la crisi climatica.

Secondo Paolo Crisafi Cavaliere di Gran Croce e Presidente di Remind, Associazione delle Buone pratiche dei Settori Produttivi della Nazione: “In un contesto segnato da divergenze tra Paesi industrializzati e emergenti, l’Italia ha saputo distinguersi con un approccio equilibrato e innovativo, incentrato sulla sostenibilità come opportunità e non come imposizione. L’Italia, guidata dal Presidente Giorgia Meloni ha rappresentato una visione pragmatica che evita estremismi ideologici, puntando su un processo di “sostenibilizzazione” graduale e inclusivo. Un percorso di integrazione progressiva della sostenibilità in tutti gli ambiti della società, dalla produzione industriale alla vita quotidiana”.

“Durante il vertice – ha proseguito Crisafi – la Premier ha sottolineato che la transizione ecologica non può essere un’imposizione calata dall’alto, ma deve essere un processo accompagnato, pensato per ridurre al minimo gli impatti negativi su occupazione, competitività industriale e costi per i cittadini.

La strategia italiana si fonda su incentivi per l’adozione di tecnologie verdi, investimenti in infrastrutture e mobilità sostenibili e misure fiscali mirate, come agevolazioni per le imprese che puntano sulla innovazione energetica. Questo approccio risponde anche alle esigenze di equilibrio geopolitico. L’Italia si è proposta come mediatore tra le Nazioni più industrializzate, che spingono per obiettivi climatici stringenti, e gli Stati in via di sviluppo, che richiedono maggiore supporto finanziario e flessibilità nei tempi di adattamento.

La soluzione italiana punta a una cooperazione pragmatica basata su trasferimento tecnologico e partenariati industriali, valorizzando il know-how del Made in Italy anche nel settore della green economy”.

Un esempio concreto è il piano per ridurre gradualmente la dipendenza dai combustibili fossili, favorendo una transizione verso le rinnovabili senza imporre divieti immediati che potrebbero penalizzare imprese e lavoratori. Questo si accompagna a programmi educativi per sensibilizzare la popolazione sui temi della sostenibilità e per preparare le nuove generazioni a un futuro verde.

“L’approccio del Governo Meloni – sottolinea il Presidente di Remind – si discosta dagli estremismi ideologici, evitando da un lato un ambientalismo radicale che rischia di mettere in difficoltà le imprese e i cittadini, e dall’altro un’indifferenza climatica che sottovaluta l’urgenza del problema soprattutto nell’incidenza sugli eventi climatici estremi. La sostenibilizzazione diventa così la via italiana per integrare progressivamente la sostenibilità in ogni settore economico e sociale, costruendo un modello che punta alla decarbonizzazione e alla resilienza climatica senza shock sistemici. Questo posizionamento emerge in un momento cruciale, in cui la transizione ecologica viene spesso percepita come una minaccia piuttosto che un’opportunità.  L’Italia propone invece una narrazione positiva e realista, che tiene conto delle sfide ma anche delle possibilità offerte dal cambiamento.

Con il pragmatismo che caratterizza il Governo, il Presidente Giorgia Meloni e i Vicepresidenti Matteo Salvini e Antonio Tajani mirano a fare della sostenibilità e dell’innovazione non solo un obiettivo, ma un volano per la crescita economica e sociale, mettendo le  persone e la Nazione al centro di un dialogo globale sempre più orientato a migliorare il presente verso un futuro più equo e competitivo”.

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