Dl flussi. Primo via libera a Paesi Sicuri, tra questi l’Egitto. Cuperlo (PD), sotto il regime di al-Sisi ucciso Giulio Regeni

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AgenPress  – Approvato nella tarda serata di ieri in Commissione Affari Costituzionali della Camera l’emendamento governativo al dl flussi che aggiorna l’elenco dei Paesi sicuri di origine degli richiedenti asilo. Tra i paesi considerati sicuri il Bangladesh, l’Egitto e il Marocco. Bocciati i subemendamenti dell’opposizione che chiedevano tra le altre cose di rimuovere l’Egitto dalla lista. La commissione ha lavorato fino a mezzanotte circa e avrebbe registrando momenti di tensione tra maggioranza e minoranza a fronte di una proposta di contingentare i tempi. Iniziativa fortemente contestata, tra gli altri, dal segretario di +E Riccardo Magi.

Nella notte sono stati bocciati tutti gli emendamenti delle opposizioni che chiedevano di escludere l’Egitto dalla lista dei “Paesi sicuri” prevista dal decreto flussi. “È grave e oltraggioso – ha dichiarato il deputato democratico Gianni Cuperlo nel suo intervento in commissione – che questa decisione sia stata presa proprio nel giorno in cui, nel processo per l’omicidio di Giulio Regeni, è stata acquisita la testimonianza di un detenuto dello stesso carcere che ha raccontato di aver visto Giulio condotto nella stanza degli interrogatori con mani ammanettate dietro la schiena e occhi bendati, e successivamente riportato in cella in condizioni gravissime, trasportato a spalla, sfinito dalle torture. Lo stesso testimone – ha sottolineato Cuperlo – ha riferito che altri prigionieri rientravano dagli interrogatori con segni evidenti di violenze subite confermando le sistematiche violazioni dei diritti umani che si consumano nelle carceri egiziane. Davanti a tutto questo è incomprensibile che il governo italiano faccia finta di non vedere e continui a considerare l’Egitto un Paese sicuro. Peraltro – ha sottolineato Cuperlo – anche il rapporto di Freedom House classifica l’Egitto come un ‘Paese non libero’ a causa dei sistematici abusi delle forze di sicurezza, condizioni carcerarie disumane e un preoccupante aumento delle condanne a morte e delle esecuzioni sotto il regime di al-Sisi. Un quadro allarmante che rende la decisione di bocciare tutti gli emendamenti delle opposizioni non solo inaccettabile, ma moralmente insostenibile”.

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