Carcere di Trapani. A. Mussolini: “Indegne le torture in carcere, ma la Polizia Penitenziaria è ‘un’altra cosa”

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AgenPress. La notizia degli agenti penitenziari arrestati con l’accusa di maltrattamenti e tortura nei confronti dei detenuti nel carcere di Trapani è molto triste.
Triste perché atti del genere, se fossero confermati, sarebbero di inconcepibile vigliaccheria ed assolutamente inaccettabili.
Tutto questo è ancora più grave perché le accuse rischiano di gettare un’ombra immeritata sul corpo della Polizia Penitenziaria, e su tutti gli agenti che fanno ogni giorno il loro lavoro con enorme sacrificio: combattendo con turni massacranti, affrontando una vergognosa penuria di mezzi, in un ambiente carico come una polveriera che è sempre sul punto di esplodere. Condizioni che, non a caso, negli ultimi anni hanno portato anche a una lunga ed angosciante serie di suicidi.
Chi crede di poter maltrattare o addirittura torturare un detenuto, fa torto a tutto questo: in particolare ai sacrifici di tutti i suoi colleghi. E non ha capito una cosa semplice: quella violenza è il connotato più chiaro degli smidollati. I duri, le donne e gli uomini veri che sono in servizio nelle carceri fanno invece il loro lavoro come si deve, con mano ferma e rispetto. E vengono, in questo modo, rispettati anche dai detenuti. Ed è loro che dobbiamo sostenere.
E’ quanto dichiara in una nota Alesaandra Mussolini.
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