AgenPress. “Riportare al centro la persona umana. Recuperare la capacità, la sensibilità di vedere, di percepire il prossimo, la persona umana anche nelle situazioni più difficili. Percepire il detenuto, non solo come un detenuto ma anche come persona umana.
Percepire il povero, non solo come un povero ma anche come persona umana. Percepire l’anziano, non solo come un soggetto anziano ma anche come persona umana. Percepire il malato, il disabile, non solo come un soggetto malato, non solo come un soggetto disabile, ma anche come persona umana. Percepire il migrante non solo come un migrante ma anche come persona umana. Percepire sempre la persona umana lì dove vi è un essere umano, e non solo quando esso rispetti determinati standard della società, non solo quando esso possegga delle caratteristiche di nostro gradimento.
Il problema attuale della nostra società, non è solo un problema di sovraffollamento delle carceri. Il sovraffollamento coinvolge anche strutture ugualmente dolorose ma che sono senza sbarre e non sono di mattoni e di cemento. Al di là del fatto che abbiano delinquito o meno, si sta, infatti, creando un grande sovraffollamento di persone nei margini della società, un sovraffollamento che coinvolge le persone meno desiderate, le persone ritenute meno utili. Un sovraffollamento che neanche il carcere quale attuale contenitore di disagio ed emarginazione sociale è minimamente in grado di contenere. Un sovraffollamento che è enorme poiché oltre agli esempi classici di cui sopra, che vanno dal povero al migrante, va coinvolgendo in maniera massiva anche molte altre categorie sociali, quali per esempio i soggetti giovani.
Soggetti giovani, sostanzialmente sani, ma con minori capacità di apprendimento. Soggetti giovani che risultano essere psicologicamente più deboli. Soggetti giovani che presentano delle particolari problematiche. Tutti soggetti giovani che sono purtroppo vittime molto spesso di accanimento, di emarginazione, di bullismo. Solo così, solo recuperando questa capacità di saper leggere comunque la situazione di umanità che è insita anche nelle condizioni più difficili e travagliate dell’esistenza, riusciremo a percepire e a preoccuparci di questi stati di sovraffollamento, riusciremo a svuotare questi ghetti, queste affollatissime zone di emarginazione che stiamo creando”.
Lo dichiara in una nota Giuseppe Maria Meloni, portavoce dell’iniziativa Piazza delle Carceri e della Sicurezza del cittadino.