Riunione informale dei Capi di Stato o di governo del Consiglio europeo, il punto stampa del Presidente Meloni

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AgenPress. Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha partecipato, a Budapest, alla Riunione informale dei Capi di Stato o di governo del Consiglio europeo. Questa mattina, al suo arrivo allo stadio Puskás Aréna, ha tenuto un punto stampa.

Domanda: Sugli Stati Uniti, sembra che l’Europa stia trovando una quadra

Presidente Meloni: A me pare che l’Europa debba trovare una quadra e prendere le misure di se stessa, perché poi sembra che scopriamo dei dibattiti oggi – penso al tema della competitività, penso al tema dei dazi, piuttosto che… -, però ricordo che il dibattito sulla competitività europea è un dibattito che è iniziato mesi fa,  che ebbe un’impennata all’indomani dell’Inflation Reduction Act, cioè del piano imponente di aiuti di Stato che l’amministrazione Biden metteva in campo per proteggere l’economia americana e che rischiava di creare un disequilibrio con la competitività e con l’attrattività europea. E quindi secondo me alla fine il dibattito è – se volessimo farlo con una battuta che ricorda appunto i Presidenti americani – “non chiederti cosa gli Stati Uniti possano fare per te, chiediti cosa l’Europa debba fare per sé stessa”, che è il dibattito di questa mattina, che è un dibattito particolarmente importante, partendo – come sapete – dal Piano presentato da Mario Draghi, un altro italiano che è stato incaricato di individuare le priorità per i prossimi anni dell’Unione europea. Credo che ci siano molte sfide. Più o meno noi sappiamo che cosa dobbiamo fare. La grande domanda alla quale dobbiamo rispondere adesso è se davvero vogliamo dare gli strumenti agli Stati membri per centrare gli obiettivi e le strategie che ci poniamo di fronte. E, su tutte, la questione delle risorse è certamente la questione che va affrontata, perché sappiamo che gli investimenti necessari per fare tutte le cose che vorremmo fare sono molti. E quindi questo è, secondo, me il vero dibattito, che non so se stamattina arriverà a soluzioni concrete – perché sono sempre dibattiti molto lunghi -, ma è l’elemento centrale sul quale intendo concentrarmi.

Domanda: Presidente, scusi, il 2% del Pil per la difesa rispettando i criteri più stringenti del Patto di stabilità?

Presidente Meloni: È una bella domanda, guardi. Partiamo dal presupposto che, come voi sapete, io sono assolutamente convinta che l’Europa, e quindi anche l’Italia, debbano riuscire a garantire la loro maggiore indipendenza, la loro maggiore autonomia, anche investendo di più in difesa. Chiaramente servono gli strumenti per poterlo fare. Questo è un grande dibattito che, come lei sa, riguarda il Patto di stabilità e che l’Italia ha posto: ci sono nel nuovo Patto delle aperture, secondo me va fatto molto di più. E quindi penso che questo sia un altro di quei dibattiti che bisognerà prima o poi riaprire, perché anche qui – ripeto -, al di là della volontà, poi c’è quello che si può fare e le risorse vanno individuate in qualche modo. L’unica cosa che io non sono disposta a fare, ovviamente, è prendermela con i cittadini italiani, i lavoratori. Come lei sa, noi spendiamo le risorse su priorità che sono reali, non gettiamo soldi dalla finestra e quindi dove vanno trovate nuove risorse per scelte che sono strategiche e che io condivido? Bisogna anche dire come si fa ad aiutare gli Stati Membri a trovare quelle risorse.

Domanda: Presidente, sull’Ucraina. Orban, ieri in conferenza stampa, ha detto che sempre più Leader europei adesso tendono alla pace e quindi ha chiesto un cessate il fuoco immediato e poi andare verso la pace. Però Zelensky ieri ha detto che la pace immediata non va bene.

Presidente Meloni: Noi abbiamo sempre tutti lavorato per la pace. Questo è corretto. Dopodiché, come io ho spiegato molte volte, dal mio punto di vista, per costruire pace bisognava impedire che ci fosse un’invasione. Oggi se si parla della possibilità che si vada – come tutti auspichiamo e come tutti abbiamo lavorato perché accadesse – verso uno scenario di pace è perché gli ucraini hanno avuto un coraggio straordinario e perché l’Occidente ha sostenuto l’Ucraina. E quindi penso che questo sia l’elemento che fa la differenza. Dopodiché, ovviamente vedremo come evolve lo scenario nelle prossime settimane, ma io ribadisco che finché c’è una guerra l’Italia sarà al fianco dell’Ucraina.

Domanda: Presidente, ieri Elly Schlein ha detto che lei non deve delegittimare i Sindacati.

Presidente Meloni: Allora, ieri Elly Schlein ha detto che io “svilisco” i diritti sindacali perché, a una trasmissione radiofonica leggera, ho risposto a un sms in modo leggero dicendo che non mi sentivo bene, ma ero comunque a fare il mio lavoro perché, come voi capite benissimo, qui non c’è nessuno che mi possa sostituire, in questo senso. Chiaramente citavo il tema dei diritti sindacali. Mi dispiace che anche su questo si riesca a fare una polemica su una cosa completamente inutile. Non so cosa si intenda per svilire i diritti sindacali che questo Governo difende molto meglio della sinistra al caviale, ma so che sono abituata a fare il mio lavoro, anche quando non sono al massimo della forma perché è l’impegno mi sono presa con gli italiani. E spero che la Sinistra prima o poi individui qualche tema serio sul quale fare politica con questo Governo, in attesa di ritrovare una identità che le consenta di stare a fianco dei cittadini.

Domanda: Elon Musk, in politica, è intervenuto in maniera sostanziale nella campagna elettorale statunitense. Ieri ha attaccato duramente il Cancelliere Scholz. Al di là del suo ruolo di imprenditore, che giudizio dà del suo impegno politico?

Presidente Meloni: Guardi, non so che cosa si intenda esattamente per impegno politico, sicuramente è una persona che si è schierata nella campagna elettorale di Donald Trump come migliaia di altre persone si sono schierate nella campagna elettorale americana da una parte e dall’altra. Mi sembra che sia nel diritto dei cittadini aderire alle campagne elettorali. Dopodiché, io posso dirle che considero, come lei sa, Elon Musk, un valore aggiunto in questo tempo, una persona che sicuramente ha fatto delle cose straordinarie, delle cose importanti, e penso che debba e possa essere un interlocutore, una persona con la quale confrontarsi.

Domanda: Cosa ne pensa del suo attivismo?

Presidente Meloni: Questo lo chieda ad Elon Musk, mi scusi. Non lo so, non ne ho idea e non mi sembra un tema, mi permetta, così rilevante. E’ una scelta sua.

Domanda: Ieri al tavolo si è parlato del Protocollo Albania?

Presidente Meloni: Ieri il Protocollo Albania e l’immigrazione in generale non erano al centro del dibattito del Consiglio europeo, se ne è parlato nella EPC, nella Commissione sulla migrazione della quale io facevo parte. Continua a esserci uno straordinario interesse da parte dei nostri colleghi e un’attenzione che io considero assolutamente positiva. C’era un po’ di curiosità anche circa tutto questo dibattito che riguarda il tema dei Paesi sicuri, perché poi chiaramente quello che accade in Italia coinvolge anche gli altri. E quindi c’era un po’ di preoccupazione su questo tema che, secondo alcuni, i Governi non nella condizione di poter definire cosa sia un Paese sicuro e che, leggendo alcune sentenze, si rischia di trovarsi di fronte a una realtà nella quale non esistono Paesi sicuri che, come io ho detto tante volte e come tutti capiscono, di fatto compromette ogni possibilità di governare l’immigrazione e di fermare l’immigrazione illegale di massa. E quindi sì, questa è una parte del dibattito, sul quale trovo molta solidarietà.

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