AgenPress – Si ipotizza il revenge porn nel suicidio di una giovanissima studentessa di quindici anni residente nella provincia di Enna. La giovane si è impicatta con una corda di altalena al collo, nella casa di campagna di famiglia, dalla madre, di origini cubane, che ha subito avvisato la polizia. Inutili i soccorsi, con il medico dell’ambulanza che ha provato inutilmente a rianimare la giovanissima. La Procura di Enna ha aperto un fascicolo a carico di ignoti per istigazione al suicidio, un atto necessario per procedere al sequestro del cellulare e dei supporti informatici della ragazza sui quali si proverà a scavare tra chat e piattaforme social per comprendere se la quindicenne sia rimasta vittima di una storia dai contorni ancora oscuri.
Al centro della lite, divenuta poi violenta con schiaffi, prese per i capelli e urla, ci sarebbe stato un ragazzo. “Ci hai provato con tutti i miei ex”, avrebbe urlato l’altra giovanissima, riferendosi a un giovane con il quale era stata fidanzata fino a qualche mese fa. La scena ha richiamato altri studenti che hanno assistito al litigio delle due protagoniste arrivate alle mani. Una piccola folla di adolescenti che avrebbe cominciato a insultare la quindicenne, apostrofandola con vari epiteti offensivi e sembra che a un certo punto qualcuno abbia anche urlato di immagini compromettenti nelle chat, che adesso gli inquirenti stanno cercando per capire se esistono, e, in caso affermativo, chi le ha messe in circolazione e che diffusione hanno avuto. A porre fine alla lite, alle botte, e allo spettacolo al quale altri ragazzini stavano assistendo, la campanella di fine ricreazione, perché tutto è avvenuto nella scuola durante i 15 minuti di pausa tra una lezione e l’altra.
La ragazzina era arrivata in paese, con la famiglia, lo scorso anno e sembrava essere ben inserita nel contesto scolastico e sportivo come testimonia il post della società sportiva di pallavolo con la quale la giovane si allenava . “La più bella, la più forte” scrivono i dirigenti della polisportiva. La famiglia ora attende la restituzione della salma per stabilire la data dei funerali. “Sarà lutto cittadino” conferma il sindaco.
La studentessa, che frequentava il liceo scientifico ed era fidanzata con un coetaneo di un altro paese, aveva chiesto di uscire prima da scuola perché avrebbe accusato un malore. Così i genitori erano andati a prenderla per accompagnarla a casa, poco fuori il paese. La madre si era poi allontanata per andare a fare degli acquisti, prima di rientrare a casa e fare la macabra scoperta.