Scontri G7 Napoli. Il SAP dice basta, così non si può andare avanti!

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AgenPress. Due colleghi del IV Reparto Mobile e uno del Comm.to San Paolo, impegnati in servizi di Ordine Pubblico connessi al G7 Difesa tenutosi a Napoli, sono stati costretti a ricorrere alle cure del pronto soccorso per lesioni, fortunatamente non gravi, riportate durante gli scontri avvenuti in piazza Carità, allorquando le forze dell’ordine sono state costrette a fare barriera per proteggere la c.d. zona rossa dal tentativo di partecipanti al corteo anti “G7 – pro Palestina” di penetrarvi impunemente, senza tener conto delle conseguenze di pericolo connesse e la compromissione dell’immagine, a livello internazionale, del nostro Paese.

Il nostro plauso, sicuramente, va al personale di servizio che, con grande prontezza, ha
fronteggiato egregiamente l’emergenza, nonostante sia stato anche oggetto di lanci di
pietre ed altro; insomma, l’alta professionalità dei nostri colleghi ha impedito il
tentativo di forzare il blocco da parte degli irruenti manifestanti.

Il SAP, quindi, esprime piena solidarietà e vicinanza a tutto il personale intervenuto e,
in particolare, a quello che ha subito lesioni, alle loro famiglie e a quelle di tutti i
poliziotti che ogni volta che vedono il proprio congiunto recarsi “in servizio”,
specialmente per questo tipo di attività, non possono fare a meno di preoccuparsi vista
la frequente evoluzione “facinorosa” di queste forme di protesta.

Manifestare è un diritto sacrosanto purché avvenga in maniera pacifica e senza armi
quale espressione democratica di civile dissenso e non si può mai approfittare di tale
condizione per compiere atti di violenza, chi oltrepassa il limite imposto dalle vigenti
norme deve “sempre” subirne le conseguenze: non ci può essere impunità
specialmente per i responsabili di lesioni ai tutori dell’ordine impegnati nel
mantenimento della sicurezza pubblica!

Chi, in queste situazioni, danneggia il bene pubblico o privato, deve essere obbligato
al risarcimento dei relativi danni materiali e morali!
I c.d. professionisti del disordine, di qualunque natura, una volta individuati
dovrebbero essere obbligati anche a un “percorso rieducativo” oltre quanto altro
previso dalle leggi.

Il SAP, insomma, a gran voce invoca che i responsabili di quanto è accaduto siano
adeguatamente puniti!

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