Manovra 2025. Conferrmato il taglio del cuneo fiscale e i tre scaglioni dell’Irpef

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AgenPress – La conferma del taglio del cuneo fiscale e dei tre scaglioni dell’Irpef valgono da sole oltre la metà della manovra, intorno ai 14 miliardi. Per quanto riguarda il taglio del cuneo e l’accorpamento delle aliquote Irpef articolata su tre scaglioni già in vigore nell’anno in corso. Sono confermate e potenziate le misure sui congedi parentali. Arriva la carta per i nuovi nati da 1.000 euro. L’assegno unico è fuori dal calcolo dell’Isee.

Dal prossimo anno potrebbe, infatti, rimanere contributivo per i redditi fino a 20mila euro, per poi trasformarsi in fiscale, con un aumento delle detrazioni per il lavoro dipendente fino a 35mila euro. A quel punto partirebbe un decalage, piuttosto rapido, fino a 40mila euro. Se i fondi in arrivo dal concordato preventivo e dal ravvedimento collegato saranno sufficienti, il governo potrebbe poi ridurre l’aliquota intermedia, fino a 50mila euro di reddito, dal 35 al 33%.

Il ministero dell’Economia parla di “approccio serio e responsabile” e di interventi con effetti pari, in termini lordi, a circa 30 miliardi nel 2025, più 35 miliardi nel 2026 e oltre 40 miliardi nel 2027. Le coperture arriveranno anche dal contributo di banche e assicurazioni e dalla spending review nei ministeri. Diventano strutturali gli effetti del taglio del cuneo  Viene prorogato il bonus ristrutturazioni al 50%, ma solo per la prima casa.  “Come avevamo promesso non ci saranno nuove tasse per i cittadini”, rivendica la premier Giorgia Meloni, che aggiunge: “3,5 miliardi provenienti da banche e assicurazioni saranno destinati alla Sanità e ai più fragili”. Aumentato a 100 milioni di euro il fondo per lo straordinario delle forze di polizia. L’Ape sociale è rifinanziata con 20 milioni per il 2025.

 

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