Il presidente ucraino Zelensky ricevuto da Papa Francesco gli dona un dipinto sul massacro di Bucha

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AgenPress – E’ la terza volta che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è ricevuto Vaticano, dopo le udienze del Pontefice dell’8 febbraio 2020 e del 13 maggio 2023. Papa Francesco e il presidente ucraino si sono poi visti anche nell’incontro bilaterale del 14 giugno scorso in occasione del vertice del G7 a Borgo Egnazia, in Puglia.

Zelensky è arrivato in Vaticano, attraverso Via della Conciliazione, Piazza San Pietro e l’Arco delle Campane, scortato da un lungo corteo di mezzi della Polizia e delle forze di sicurezza. Sull’auto del presidente ucraino, nessun contrassegno come stemmi o bandiere.

Dopo il colloquio privato nella Sala della Biblioteca e la presentazione della delegazione ucraina si è svolto anche il tradizionale scambio dei doni. il Papa ha donato a Zelensky una fusione-bassorilievo in bronzo di un fiore che nasce, con la scritta “La pace è un fiore fragile”. Il presidente ucraino ha invece donato al Pontefice un dipinto ad olio raffigurante “Il massacro di Bucha. La storia di Marichka”. Papa Francesco ha donato a Zelensky anche il Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace di quest’anno, i volumi dei documenti papali, il libro sulla Statio Orbis del 27 marzo 2020, a cura della Lev, e il volume “Perseguitati per la verità, i greco-cattolici ucraini dietro la cortina di ferro”.   Una volta congedatisi dal Pontefice, il presidente ucraino e il suo seguito si sono recati ai colloqui in Segreteria di Stato.

“La questione di riportare a casa la nostra gente dalla prigionia è stata il fulcro del mio incontro con Papa Francesco @Pontifex. Contiamo sull’assistenza della Santa Sede per aiutare a riportare indietro gli ucraini che sono stati fatti prigionieri dalla Russia”. Lo afferma sul social X il presidente ucraino Volosymyr Zelensky, dopo l’udienza.

“Per tutti noi in Ucraina, la questione delle persone catturate e deportate rimane incredibilmente dolorosa. Si tratta di adulti e bambini, molti civili che ora sono tenuti in prigioni e campi in Russia”, spiega Zelensky. “Ieri è stato riferito che la giornalista ucraina Viktoria Roshchyna è morta durante la prigionia russa – aggiunge il presidente -. Per molti giornalisti ucraini che conoscevano Victoria, la sua morte è un duro colpo”. “Molti altri giornalisti, personaggi pubblici, capi comunità dei territori occupati e persone comuni che sono stati catturati durante l’occupazione russa rimangono prigionieri russi”.

Volodymyr Zelensky, ha incontrato anche il card. Pietro Parolin, segretario di Stato, accompagnato da mons. Paul Richard Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati e le Organizzazioni internazionali della Segreteria di Stato. “I colloqui in Segreteria di Stato – informa la Sala Stampa della Santa Sede – sono stati dedicati allo stato della guerra e alla situazione umanitaria in Ucraina, nonché alle vie che potrebbero metterle fine, portando ad una pace giusta e stabile nel Paese. Inoltre, sono state esaminate anche alcune questioni relative alla vita religiosa nel Paese”.

 

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