AgenPress – L’ex impiegato di Intesa Sanpaolo Vincenzo Coviello, “verosimilmente in concorso e previo concerto con persona/e da identificare” (mandante e destinatario delle informazioni riservate), ha compiuto accessi informatici abusivi “ai dati finanziari di istituzioni poste a fondamento della Repubblica e loro familiari e/o collaboratori, al fine di procurare a sé e/o ad altri, attraverso la consultazione di quei dati, notizie che, nell’interesse della sicurezza dello Stato o, comunque, nell’interesse politico, interno o internazionale dello Stato, dovevano rimanere segrete”. E’ quanto emerge dalle sei pagine del decreto di perquisizione.
In particolare – è riportato negli atti – eseguiva 6637 accessi abusivi relativi a 679 filiali dell’Istituto San Paolo spa e a 3572 clienti”, tra cui un professionista di Bitonto che ha sporto querela il 22 luglio del 2024, dando avvio alle indagini e al licenziamento dell’impiegato.
La condotta contestata è stata compiuta dall’impiegato in concorso con altri ritenuti “mandante/i degli accessi abusivi al sistema informatico del Gruppo Intesa San Paolo e destinataria/e delle informazioni acquisite”.
Per questo entrambi i reati contestati – accesso abusivo ai sistemi informatici e tentato procacciamento di notizie concernenti la sicurezza dello Stato – vengono contestati in concorso con una persona da identificare. Secondo l’accusa il dipendente, assegnato al distaccamento di Bisceglie della Filiale Agribusiness di Barletta, “con abuso delle sue mansioni” si è introdotto nel sistema informatico e telematico dell’istituto di credito “protetto di misure di sicurezza, ivi mantenendovisi contro la volontà di chi aveva il diritto di escluderlo”.