Ius Italiae. Cori contro Tajani al raduno dei leghisti. FI: la dirigenza smentisca. Salvini chiede scusa, sono 4-5 scemi

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AgenPress –  “La politica è una cosa seria e non uno scontro contro chi la pensa diversamente. Ci auguriamo che i cori dei giovani leghisti contro Antonio Tajani siano solo il frutto di giovani ignoranti e ci aspettiamo che vengano immediatamente smentiti dalla dirigenza leghista. Il centrodestra, grazie al presidente Berlusconi, ha maturato nel tempo una tradizione di ascolto, dialogo e sintesi che speriamo nessuno voglia mettere in discussione”. Lo scrive in una nota Raffaele Nevi, portavoce di Forza Italia.

Arriva, infatti,  lo ius Italiae, la nuova proposta di legge sulla cittadinanza di Forza Italia.  Le regole proposte da Fi consentirebbero agli stranieri di ottenere la cittadinanza a 16 anni. Ma scoppia il caso con la Lega a Pontida dove i militanti del partito di via Bellerio, tra cori e striscioni, danno al vicepremier azzurro dello “scafista” e gli inviano qualche “vaffa”.

I giovani militanti  sono entrati nella tensostruttura che ospita la pre-Pontida urlando cori contro  Tajani che proprio oggi ha presentato a Milano la proposta di legge sullo ius scholae. Poi cori in cui hanno urlato: “Noi siamo i giovani padani” e “secessione, secessione”.

Matteo Salvini è intervenuto chiedendo scussa “a nome loro. Ogni alleato è un amico, sono 4-5 scemi. Tajani è un amico e alleato”.

Quelle proposte dallo Ius Italiae “non sono regole permissiviste e non servono in nessun modo per favorire l’immigrazione illegale”, ha spiegato Tajani.  “Sono regole che puntano nella loro sostanza sulla serietà e sui diritti – ha aggiunto – perché essere cittadino italiano è una cosa seria. Non è quindi” una proposta “lassista ma di serietà.  Significa formare veri italiani, noi non vogliamo finti italiani ma veri italiani che si possano inserire”.

“Presenteremo questa proposta di legge dello Ius Italiae alla Camera e al Senato ma prima di farlo ne parleremo con i nostri alleati. Abbiamo già inviato ai capigruppo di Camera e Senato di Lega, Fratelli d’Italia e Noi Moderati – ha concluso – la nostra proposta perché la possano valutare”.

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