AgenPress. Si è svolto il 30 settembre 2024, a Roma, presso la Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani, sede della Presidenza del Senato della Repubblica, il convegno “Oltre i Confini della Pace” organizzato da Remind con l’apertura e la chiusa dei lavori di Paolo Petrecca Direttore Rai News24, Televideo e Rainews.it e Roberto Natale Direttore Rai per la Sostenibilità ESG.
L’evento, giunto alla sua terza edizione, ha rappresentato un’occasione di dialogo e riflessione sui temi legati alla pace, al dialogo internazionale e alla cooperazione, con la partecipazione di autorevoli esponenti del mondo civile, imprenditoriale e religioso oltre ai rappresentanti delle principali forze politiche.
L’apertura dei lavori ha visto un messaggio del Presidente del Senato Ignazio La Russa che ha ringraziato Lucio Malan Presidente del Gruppo Fratelli d’Italia al Senato e l’Associazione Remind insieme il suo Presidente Paolo Crisafi.
Paolo Crisafi, Presidente di Remind e dell’Osservatorio per la Cura della Casa Comune, ha introdotto i lavori affermando: “quando ci sediamo a discutere di pace, portiamo con noi non solo le nostre esperienze, ma anche le nostre convinzioni, le nostre paure e le nostre speranze. Ed è proprio per questo che oggi, più che mai, abbiamo bisogno di un dialogo aperto e rispettoso. Non possiamo aspirare alla pace se non siamo disposti a considerare ogni posizione, anche quelle che ci sembrano distanti o contrarie alle nostre. È solo ascoltando, cercando di comprendere e trovando il terreno comune tra noi, che possiamo avvicinarci a una visione condivisa e più completa. Oggi, quindi, chiedo a tutti di partecipare a questa conversazione con spirito aperto e con l’intento di trovare, anche nelle differenze, un’opportunità di crescita. Solo così possiamo ambire a un dialogo che non si limiti a soluzioni parziali, ma che cerchi una visione autenticamente inclusiva e duratura. E invito ciascuno a tendere verso gli altri, a trovare le soluzioni ai conflitti, ad avere un atteggiamento di pace anche nella vita quotidiana di tutti noi, a partire dalle nostre case, scuole, uffici e in ogni momento di incontro tra persone, in modo tale da essere esempi e non parole, essere operatori di pace.
Far crescere questo messaggio vivo e attuale nelle nostre realtà sarà la cosa più bella che potremo ottenere da questo incontro come Remind. Sarà cura, con Massimo Santucci Consigliere Delegato Remind e Tommaso Accetta Presidente Giovani Remind, portare avanti e rendere concreti i contenuti di questa giornata di pace”.
Il Ministro della Difesa Guido Crosetto ha inviato un messaggio nel quale ha espresso “al Presidente di Remind Paolo Crisafi il più profondo e sincero apprezzamento per l’organizzazione dell’incontro Oltre i Confini della Pace che si rivelerà estremamente proficuo e coronato da un grande successo. La pace, mai come oggi, nello scenario geopolitico attuale, ha assunto un’importanza più che mai rilevante, centrale e concreta. Più di due anni fa, l’Ucraina è stata vittima di una vile aggressione che ha sconvolto gli equilibri globali. Sin dal primo momento, l’Italia ha dimostrato solidarietà incondizionata al popolo ucraino, riconoscendo che la difesa della propria nazione non avrebbe riguardato solo la sicurezza, ma anche l’integrità territoriale e dei valori democratici che fondano l’Europa e il nostro stesso sistema di sicurezza. Purtroppo, la situazione di crisi si è allargata anche in Medio Oriente: il conflitto arabo-israeliano, estesosi al Libano, mette in pericolo tutta la stabilità della regione. I tentativi di dialogo fino a oggi non hanno prodotto i risultati sperati. Da mesi cerchiamo di spiegare a Israele che la risposta iniziale all’attacco di Hamas doveva essere contenuta entro certi limiti, altrimenti si sarebbe rischiato di innescare una pericolosa escalation. La pace in Medio Oriente deve essere costruita sulla volontà di tutti i popoli della regione di vivere in sicurezza e dignità, in una condizione di normalità che oggi appare ancora lontana L’Italia continua a impegnarsi a favore di una pace giusta che rispetti il diritto internazionale e la libertà dei popoli”.
Successivamente Alessandra Locatelli Ministro per le Disabilità ha rappresentato: “Saluto con cordialità tutte le autorità presenti, gli illustri relatori, l’Associazione Remind, e quanti hanno reso possibile questo momento di riflessione e di confronto su un tema quanto mai attuale. È questa un’occasione importante per mobilitare le coscienze contro le atrocità di tutte le guerre che colpiscono le persone più deboli e indifese e ancora oggi, in tante parti del mondo, provocano distruzione, devastazione e miseria. Il lavoro di sensibilizzazione e informazione che portate avanti è davvero prezioso e ci ricorda le responsabilità che tutti noi, a tutti i livelli, abbiamo nel garantire dignità a ciascuno e soprattutto nel costruire un futuro di pace, sviluppo e di convivenza civile. Grazie di cuore a Remind e al suo Presidente Paolo Crisafi per quanto fate e continuerete a fare, nella consapevolezza che se uniamo le nostre energie il cammino sarà più semplice”.
Ha mandato un messaggio anche Maria Elisabetta Alberta Casellati Ministro per le riforme istituzionali e la semplificazione normativa: “Gentile Presidente, le sono grata per il cortese invito alla terza edizione dell’incontro “Oltre i confini della pace”, la pregevole iniziativa dell’Osservatorio per la Cura della Casa Comune e dell’Associazione Remind che offre spunti di riflessione e richiama l’attenzione sulle evoluzioni geo-politiche internazionali al fine di conoscere cosa sta succedendo nel mondo, capirne le reali motivazioni e metterle in relazione con il fondamentale obiettivo della pace mondiale. Il dialogo come imprescindibile via di risoluzione delle controversie, infatti, deve rimanere la stella polare del nostro impegno e della nostra azione politica. In tale ottica, sono certa che il vostro convegno si porrà al centro di un ampio e animato dibattito, che contribuirà a far maturare la consapevolezza dei rischi che l’Italia e l’Europa si trovano a fronteggiare. Nel rinnovare gli auguri di pieno successo per l’evento, invio a lei e a tutti coloro che interverranno i miei saluti più cordiali”.
Hanno preso parte ai lavori i capigruppo delle principali forze politiche di maggioranza e opposizione al Senato:
Maurizio Gasparri Presidente Gruppo Forza Italia: “io credo che noi dobbiamo riflettere sull’esperienza di alcuni statisti del recente passato come Silvio Berlusconi che è stato il più grande pacifista del nostro tempo. Lo dico con convinzione perché è stato l’unico che riuscì a mettere, a Pratica di Mare nel 2002, intorno allo stesso tavolo Bush, Putin ed altri per firmare dei patti degli accordi tra la Repubblica Federativa Russa e la NATO. Una roba oggi impensabile. Quindi la pace va costruita parlando con le persone cercando degli accordi non con minacce inutili. Ci sono dei conflitti oggi come disinnescarli con real politik l’Ucraina ragione e va di presa ma come negare che ci siano popolazioni russofone ai confini dell’Ucraina? Credo che ci vorrebbe la capacità di trovare in quella zona degli accordi come quelli che nel dopoguerra hanno regolato la vita della provincia di Bolzano regolando la presenza di componenti linguistiche diverse penso poi quello che accade in Medio Oriente. Molti criticano la reazione israeliana ma Israele con il sette ottobre capito che iniziava un altro olocausto e questa non è pace. Israele non accettato il rischio di un secondo, nuovo, olocausto e reagisce. Reagisce con la forza della disperazione. Senza fatti, senza dialogo, non si fa la pace ed è per questo ringrazio contribuire a creare questi momenti concreti di riflessione”.
Beatrice Lorenzin Vicepresidente Gruppo Partito Democratico: “mai come in questo momento ci sentiamo circondati da un’ondata di pessimismo. Se si ragiona su quello che accade nel mondo, con la guerra ai nostri confini e il conflitto in Medio Oriente sempre più drammatico, chiunque si sente molto impotente. Dal 1989 a oggi, con la caduta del muro di Berlino, pensavamo che il mondo fosse cambiato e che avremmo vissuto un’epoca straordinaria di pace, benessere e prosperità. Una generazione piena di ottimismo che poi però si è schiantato, in tutti i sensi, sulle Torri Gemelle. Non sono anni facili, ma la pace si costruisce innanzitutto nelle nostre vite, partendo dalla lotta alla cultura dell’odio investendo sui principi di giustizia, uguaglianza e libertà, per trasmettere alle popolazioni la forza di poter imporre una pace. A Ventotene, Rossi e Spinelli al confino in un momento in cui la guerra contro il nazifascismo sembrava persa senza possibilità di riscatto, scrissero un manifesto che poi è diventato la base dell’Europa e di quello che siamo oggi. È proprio nei momenti più difficili che bisogna avere la forza, la caparbietà e la determinazione di perseguire l’obiettivo più alto, che in questo caso è la pace. Non sarà facile, ma giornate come quella di oggi, organizzate da Remind, ci aiutano a trovare insieme le ragioni per perseguire una pace ‘possibile’, che richiede però molta determinazione e forza di volontà”.
Stefano Patuanelli Presidente Gruppo Movimento 5 Stelle: “partecipo a questo evento Remind sulla pace in quanto sacrosanto e doveroso ricordare ogni giorno il valore della pace. Ma sono meno ottimista di altri, perché temo che manchi il coraggio, come dice papa Francesco, e lo dico da ateo, di portare avanti il concetto della bandiera bianca, che non significa resa ma che anche chi partecipa a un conflitto deve provare a percorrere tutte le strade possibili per la pace. E non mi sembra che si vada in quella direzione non solo in Ucraina o in Medio Oriente, ma in tutto il mondo, dove ci sono tra i 30 e i 50 conflitti in corso che avrebbero bisogno ogni giorno di riflettere sul perché non si arriva alla pace. Dovremmo tutti riflettere su quel concetto di bandiera bianca, che non significa arrendersi al prepotente ma coltivare il valore superiore del rispetto della vita umana. Senza avere la verità in tasca, serve un cambio di passo nelle relazioni internazionali per arrivare il prima possibile a un tavolo di pace in Ucraina e a un cessate il fuoco in Medio Oriente, ma non mi sembra che le ultime notizie portino in questa direzione. Quello che possiamo fare noi è contribuire ogni giorno con le nostre piccole capacità ad arrivare alla pace, perché dove c’è guerra c’è morte e distruzione, e non può esserci l’uomo”.
Massimiliano Romeo Presidente Gruppo Lega: “mi chiedono se sono pessimista oppure ottimista rispetto a questo periodi di conflitti. Di sicuro il pessimismo potrebbe essere dettato dal fatto che le lettere che abbiamo inviato venerdì a tutti senatori per creare l’intergruppo per la pace e il dialogo siano state subito strumentalizzate dai giornali, perché oggi c’è un pensiero unico belligerante. Non penso che il tema della pace sia un tema di maggioranza o di opposizione, se vogliamo arrivare almeno a un cessate il fuoco in tutte le guerre dobbiamo lavorare tutti insieme. Le strumentalizzazioni servono solo a creare tensioni tra i vari schieramenti, ma questo tema invece deve portarci a ragionare tutti insieme. Oltre alle morti e ai civili c’è anche una questione legata all’instabilità economica e geopolitica che ha riflessi importantissimi sulle economie coinvolte. Arrivare alla pace significa fermare i morti e ridare stabilità, ma ci vuole coraggio. Noi ce l’abbiamo: io, Patuanelli e Delrio siamo stati quelli che con un po’ più di coraggio hanno coinvolto gli altri. Lavoriamo in questa direzione pensando almeno a una tregua, facendo sedere a un tavolo i protagonisti in negativo della guerra e facendo sì che si possano aprire dei negoziati. Tutti vorrebbero una pace ‘giusta’, ma rischiamo che per arrivarci si continui la guerra; cominciamo a parlare di pace ‘possibile’, quindi più realistica. Noi andiamo avanti su questa strada e apprezziamo questi contributi che Remind, ogni volta, ci fornisce”.
Per quanto riguarda la Chiesa Cattolica, ha contribuito alla discussione S.E. Mons. Giuseppe Andrea Salvatore Baturi Segretario Generale della CEI: “questo incontro Remind di oggi avviene in Senato, un luogo simbolico di democrazia, che è scuola di pace come indicato da Papa Francesco e del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Ogni giorno arrivano immagini di morte e distruzione, e cresce l’inquietudine per lo sviluppo di eventi che possono compromettere la stabilità non solo di intere regioni, ma del mondo e di tutta l’umanità. Dopo l’attacco terroristico di Hamas, papa Francesco ha parlato di ‘un’ora buia per l’umanità’. Il 28 settembre scorso all’Onu, il cardinale Parolin ha detto che la Santa Sede è preoccupata dall’allarmante aumento dei conflitti in tutto il mondo e della gravità della loro violenza, che non risparmia civili e bambini. Le piazze sembrano dividersi rivendicando giustizia per un popolo e restando in silenzio nei confronti dall’altro, ma il pianto di una mamma non è diverso tra palestinesi, israeliani, russi, ucraini. È mai possibile piangere un morto restando in silenzio su quelli degli ‘altri’? Serve una nuova partecipazione di semplice e umana capacità di inorridire di fronte al male e di chiedere pace, che è la prima condizione di giustizia. Senza pace la vita non è più giusta, restiamo prigionieri di logiche parziali e quindi violente. Condivido con il Presidente Paolo Crisafi l’idea che ciascuno di noi si faccia pellegrino di libertà, amore, giustizia e verità”.
Ha fatto seguito Mons. Josh I. Kureethadam Direttore Istituto di Scienze Sociali e Politiche, Università Salesiana: “i recenti eventi catastrofici in Emilio Romagna e altrove in Italia, insieme ai disastri climatici avvenuti nelle ultime settimane in Europa del Nord e del Est, e in tutto il mondo, dalle tempeste e inondazioni che hanno colpito il Giappone, il Vietnam, la Cina, la Nigeria, e gli incendi e siccità avvenuti in California e in Brasile, dimostrano chiaramente lo stato precario della nostra casa comune. In questo contesto, risuonano con maggiore attualità l’invito di papa Francesco nella sua enciclica Laudato Si’, pubblicata nel 2015, di prendersi cura della nostra casa comune. Oggi, più che mai, abbiamo bisogno di ristabilire la pace con il creato, tra di noi, e con noi stessi. Ringrazio Remind che ha collaborato e collabora per portare avanti la visione e la missione di Papa Francesco, presentata nei Dieci Comandamenti Verdi e che viene messa a disposizione di tutti”.
Dopodiché vi è stato l’intervento di Antonella Sberna Vicepresidente del Parlamento Europeo con deleghe per il dialogo interreligioso, i rapporti con le autorità locali e regionali che ha affermato: “Partecipo con interesse a questa terza edizione di “Oltre I confini della pace promossa da Remind e dal suo Presidente Paolo Crisafi. Come Vicepresidente del Parlamento Europeo ho la delega dell’attuazione dell’art.17 del Trattato di funzionamento dell’Unione europea, ovvero la delega al dialogo interreligioso, che nella sua funzione ha l’obbligo giuridico di condurre un dialogo aperto, trasparente e regolare con le chiese, le associazioni religiose, le organizzazioni filosofiche e non confessionali. E mi sento profondamente legata a questa iniziativa promossa da Remind che riconosce il valore del confronto, della cooperazione e della comprensione reciproca tra popoli, culture e fedi diverse. La pace, come tutti sappiamo, non è solo l’assenza di conflitto, ma è un percorso che richiede impegno costante e una visione condivisa. È un cammino che va coltivato ogni giorno attraverso il dialogo, la cooperazione e il rispetto delle diversità. In un momento storico così complesso, dove nuove crisi purtroppo si affacciano all’orizzonte e le vecchie tensioni sembrano non voler svanire, abbiamo il dovere di ribadire con forza il nostro impegno per costruire un mondo più giusto, inclusivo e soprattutto pacifico”.
Tra gli esponenti dei settori produttivi Marco Daviddi Consigliere Delegato di Remind per l’“Immobiliare Allargato” e Strategy and Transactions Managing Partner di EY in Italia ha detto: “è molto difficile parlare di Pace, professarne i valori e richiamare l’impegno in tale direzione in un periodo della nostra storia nel quale la Pace sembra essere molto lontana. Sulla base del Global Peace Index, pubblicato a Giugno 2024 dall’Institute for Economics and Peace, sono attive 56 guerre a livello mondiale, con 92 nazioni coinvolte oltre i propri confini. È il dato più alto registrato dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. Questi sono solo i conflitti fisici. Si stanno infatti acuendo anche i conflitti di natura economica. Come evidenziato nell’ultimo EY Macro Economic Bullettin, pubblicato a metà settembre 2024, sulla base dei dati di World Bank il numero di misure varate dai singoli governi nazionali, distorsive del commercio e che incidono sugli scambi di beni è passato da circa 500 per anno nel biennio 2012-2014 a poco meno di 2500 per anno nel biennio 2022-2024”.
Gabriele Scicolone, Consigliere Delegato di Remind e Amministratore Delegato di Artelia Italia, ha affermato: “ci ritroviamo ancora una volta al centro di venti di guerra che soffiano da nord a sud, da oriente a occidente.Lo scenario macro-socio-economico nel quale ci muoviamo è il terreno di coltura di questi venti di guerra, con tutto il retaggio delle ruggini del passato a farne da sostentatori.Viviamo tempi di trasformazione anche nell’ambito delle Società e dell’imprenditoria, che sembrano voler scardinare proprio le cause prime delle guerre, ossia le differenze socio-economiche e di condizioni di benessere. E allora compaiono il CSR, Company Social Responsibility, di responsabilità sociale delle Aziende e dell’Imprenditoria e l’ESG, Environmentl, Sustainability e Governance. Un nuovo modo, moderno, di fare Impresa”.
Giulio Gravina, Capo Dipartimento di Remind per la Sicurezza Urbana e Sussidiaria e Cofondatore G. Italpol che ha dichiarato: “Da qualche tempo è aperto il dibattito sulla scarsità del numero di personale militare. Gli esperti indicano in almeno 160.000 uomini un modello di difesa accettabile. Ritengo che un recupero di uomini possa avvenire attraverso la rivisitazione dell’impiego dei militari in operazioni di vigilanza di siti e obiettivi sensibili, ad esempio l’operazione Strade Sicure che potrebbero essere assegnate alla vigilanza privata..L’esperienza di sicurezza sussidiaria nel nostro ordinamento è ormai consolidata. In determinati ambiti, come i luoghi di transito (ad esempio negli aereporti), la partnership pubblico-privati ha prodotto utilità e vantaggi a garanzia dell’interesse pubblico. Invito quindi il decisore a valutare l’impiego della sicurezza sussidiaria, così come già sperimentata nei luoghi di transito, anche presso i presidi ospedalieri in modo tale da completare anche con queste misure il corretto inasprimento delle sanzioni penali riguardo i reati di aggressione e danneggiamenti delle strutture materiali in ambito sanitario. Probabilmente è giunto il momento di modernizzare l’impianto normativo che disciplina il comparto. Su questo punto sono d’accordo con le associazioni di categoria che recentemente si sono dichiarate pubblicamente d’accordo ad avviare una riforma del TULPS (Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza)”.
Massimo Ponzellini, Presidente del Comitato di Remind sulla “Cultura dell’Abitare”: “Desidero porgere un fervido augurio di buon lavoro a tutti i relatori e i partecipanti a questa significativa iniziativa di Remind sui temi universali della Pace. Un pensiero particolare al presidente di Remind Paolo Crisafi, instancabile animatore di tanti appuntamenti di riflessione e crescita sulle prospettive di sviluppo della nostra Nazione. La Pace dunque come esigenza centrale del nostro impegno di sviluppo sostenibile economico, culturale e sociale. Non esiste infatti prospettiva di crescita senza un contesto nel quale sia bandita ogni forma di violenza e prevaricazione. Le criticità internazionali in due territori così importanti per i popoli europei, Ucraina e Medio Oriente, ma anche i numerosi focolai di guerra spesso dimenticati in altre parti del mondo, non possono trovare il disinteresse della comunità internazionale e devono invece essere affrontati con proposte concrete di pacificazione e intesa. Ci uniamo in tal senso al messaggio di pace che Papa Francesco incessantemente proclama affinché le armi cessino di uccidere vittime innocenti”.
Hanno partecipato ai lavori anche: Ettore Bergamaschi Direttore Marketing Operativo e Comunicazione Immergas; Andrea Benassi Head sustainable development and research Icsc; Andrea Biavati Amministratore delegato Cover; Carlo Boffi Prefetto; Maria Carmela Colaiacovo Imprenditore e Confindustria Alberghi; Cristiana Di Torrice Responsabile affari parlamentari e advocacy Enel Italia; Ferruccio Ferranti Presidente Mediocredito centrale; Francesco La Motta Prefetto; Serena La Torre Partner Temasec Consulting; Luciana Marino Avvocato Giustizia Tributaria; Valentina Mazzenga Manager e Relazioni Istituzionali Telsy; Maria Grazia Meloni Referente Famiglia Salesiana per l’ecologia integrale; Andrea Meschini Imorenditore Intermediazioni immobiliari Gruppo me.Ci; Silvina Santina Mei Direttore Generale Asim; Francesco Minotti Amministratore Delegato Mediocredito Centrale; Cesare Pambianchi Fondatore Palestre Dabliu; Alberto Panfilo Amministratore Delegato Europa Gestioni Immobiliari Gruppo Poste Italiane; Letizia Germana Pittiglio Relationship Manager Solarelit by Greenvolt; Virgilio Pomponi Vice capo di gabinetto Ministero dell’Economia e delle Finanze; Massimo Roccia Direttore Regulatory Affairs Allianza; Isabella Sala Comunicatore Istituzionale; Paolo Saluzzi Esperto Remind; Vincenzo Senasi d’Arpe Amministratore Delegato Consap; Lorena Tonetti Responsabile relazioni istituzionali Iren.
Un approfondimento sulle tematiche internazionali è stato svolto dal Consigliere del Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Marco Rago che si è soffermato sulle politiche del Governo con particolare focus sulle attività bilaterali e multilaterali posti in essere dal Vicepresidente del Consiglio e Ministro Antonio Tajani: “dalla comunità internazionale. Questa settimana a New York abbiamo intessuto una rete di contatti diplomatici, anche presiedendo una riunione del G7, per cercare di arrivare a un cessate il fuoco.
Non siamo ancora riusciti a raggiungerlo ma dobbiamo continuare a insistere, ed è precisamente quello che stiamo facendo anche in queste ore. Gli sforzi diplomatici sono costanti. In un momento così difficile stiamo lavorando anche per tutelare l’incolumità dei nostri militari. Israele ci ha assicurato la massima attenzione a non coinvolgerli”.
Le conclusioni della giornata sono state curate da Renato Loiero, Consigliere per le Politiche di Bilancio del Presidente del Consiglio che ha ricordato: “ciò che mi affascina particolarmente negli incontri Remind, oltre all’analisi dei paradigmi economici tradizionali, è la visione di sistema che l’associazione esprime come portavoce dei settori produttivi per affermare l’importanza di un valore tanto astratto quanto fondamentale: la pace. Proprio nelle ultime ore il Presidente Meloni ha tenuto, diversi contatti telefonici con i ministri Tajani Crosetto, e l’Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica, sottosegretario Alfredo Mantovano, in merito agli sviluppi della crisi in Libano. Pur nella sua drammaticità, la situazione dei nostri connazionali, militari e civili presenti sul territorio libanese non mostra profili diversi da quelli dei giorni scorsi. L’Italia conferma, in linea con la posizione tenuta finora, la necessità di ogni sforzo diplomatico al fine di riavviare canali di dialogo tra le parti in conflitto. In quest’ottica sono di fondamentale importanza i contributi dell’incontro ‘Oltre i Confini della Pace’ che raccolgono l’espressione delle varie forze politiche, della società civile e imprenditoriale insieme all’importante contributo valoriale della Chiesa Cattolica”.
Un Tributo ai Caduti di tutto il mondo ha visto eseguire “Il Silenzio” da parte di Stefano Abitante, Maestro Trombettista della Banda Musicale Pontificia.
Gli esiti del convegno “Oltre i confini della Pace – Remind” sono stati messi a disposizione del Parlamento e del Governo a guida del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni che ha avuto in data 1 ottobre 2024 una conversazione telefonica con il Primo Ministro del Libano, Najib Mikati.
Nel rinnovare la vicinanza dell’Italia al Libano e al popolo libanese e nel ricordare i primi aiuti immediati alla popolazione civile stanziati ieri dal Governo, il Presidente del Consiglio ha ribadito l’impegno italiano per un cessate il fuoco e una soluzione diplomatica al conflitto che permetta agli sfollati di tornare alle proprie case. L’Italia, anche quale Presidenza di turno del G7, continuerà a lavorare per una de-escalation a livello regionale.
Il Presidente Meloni ha infine ricordato il ruolo cruciale dei militari italiani presenti nel sud del Libano all’interno della missione UNIFIL, sottolineando l’importanza della loro sicurezza.