AgenPress. L’assessore regionale alla Montagna, Parchi e Biodiversità Marco Gallo: «Il via libera di Bruxelles all’ipotetico declassamento può aprire una strada nuova per trovare un punto di equilibrio tra istanze diverse. Attendiamo indicazioni da Roma»
«L’Unione europea, proponendo il declassamento del lupo nella scala delle specie protette, ha aperto una strada nuova: sta a noi accoglierne i presupposti normativi senza farci trovare impreparati o divisi come è spesso accaduto sulla questione, lavorando ad un’intesa tra le diverse istanze che metta d’accordo le tante anime del mondo alpino. Scriverò al ministro dell’Ambiente per individuare i prossimi passaggi utili, alla luce della svolta che si apre in Europa».
Marco Gallo, assessore regionale alla Montagna e ai Parchi commenta così la notizia arrivata da Bruxelles e che di fatto potrebbe dare il via libera alla revisione dello status di specie protetta per il grande carnivoro. L’assessorato invita alla prudenza: prima si attendono indicazioni da Roma, poi la Regione valuterà di convocare le associazioni che da tempo chiedono a gran voce un cambio di passo sulla questione.
Nelle scorse ore, intanto, alla riunione del Coreper, il Comitato dei rappresentanti permanenti dei governi degli stati membri dell’Unione europea, è stato dato il via libera alla richiesta di modifica della Convenzione di Berna al fine di declassare la protezione del lupo da “rigorosa” a “semplice”. Questo consentirebbe di garantire flessibilità in più per permettere di affrontare i casi più difficili di coesistenza tra lupi e comunità negli Stati che ne rilevano la necessità. Nei fatti il Coreper ha autorizzato la Commissione a procedere con la proposta di declassamento nella prossima riunione della Convenzione di Berna, prevista a dicembre. Solo allora, e in quella sede, la procedura di declassamento sarà discussa e votata. Non tutti i 27 Paesi sono d’accordo: Spagna e Irlanda hanno votato contro, Cipro, Slovenia, Malta e Belgio si sono astenuti. Ma la proposta, che ha incassato il sì dell’Italia, è passata ad ampia maggioranza.
«Nel frattempo – conclude l’assessore Gallo – serve il massimo equilibrio. Da una parte occorre salvaguardare un intero ecosistema, dall’altra vanno tenute in debito conto le istanze di allevatori e agricoltori che denunciano un danno alla loro attività economica dalla presenza del lupo. Come Regione siamo pronti a un ruolo di facilitatori per individuare a un punto di equilibrio che possa essere accettato da tutti. Ma prima dobbiamo capire se davvero la Convenzione di Berna sarà modificata e quale strategia adotterà il Ministero nel caso il lupo perda davvero lo status di protezione assoluta».