AgenPress. Il 25 settembre 1988 perdeva la vita in un attentato mafioso Antonino Saetta, Presidente della Corte d’appello di Caltanissetta, mentre sulla propria vettura, in compagnia del figlio, ritornava da Canicattì verso Palermo. Da pochi giorni aveva depositato la motivazione della sentenza che aveva condannato all’ergastolo i responsabili della strage in cui aveva perso la vita il collega Rocco Chinnici.
“Sono proprio magistrati come Saetta che, con il loro impegno e la loro rettitudine, hanno contribuito – pagando anche con la vita – a fermare l’espansione dei clan mafiosi. A 36 anni di distanza dal vile agguato, in cui morì anche il figlio, continuiamo a ricordare il suo coraggioso esempio che, ancora oggi, deve stimolare la diffusione della cultura della legalità”. Così il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio.