G7 Cultura. Valorizzare il talento di artisti e professionisti della cultura e riconoscere i vantaggi dell’intelligenza artificiale

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AgenPress – I ministri della cultura riconoscono “che la creatività è un’abilità posseduta solo dagli esseri umani. Cogliendo l’opportunità di riconoscere e valorizzare il talento degli artisti e dei professionisti della cultura e l’unicità e l’originalità delle opere create dall’uomo per lo sviluppo e la diversità delle nostre società ed economie.

E’ quanto si legge nella dichiarazione finale dei ministri del G7 Cultura. “Evidenziando il ruolo della cultura nello sviluppare un’Intelligenza Artificiale incentrata
sull’uomo e nel contribuire a uno sviluppo e un utilizzo sicuro, protetto e affidabile dell’Intelligenza Artificiale che rispetta i diritti umani, le opere dei creatori e la diversità culturale, per il bene dell’umanità.
Riconoscendo le nuove opportunità e i vantaggi che l’intelligenza artificiale apporta ai settori culturali e creativi, alle industrie e alle organizzazioni culturali, compresi musei, biblioteche, archivi e gallerie, sostenendo i processi creativi, informando le decisioni, producendo conoscenza e supportando la gestione, a vantaggio della produttività, dell’efficienza e dell’apertura a nuovi flussi di guadagno.
Riconoscendo il ruolo dell’intelligenza artificiale nel sostenere la ricerca e la raccolta di dati
sulla cultura e sul patrimonio culturale, sia tangibile che immateriale, per migliorare la nostra comprensione del passato, gestire i rischi, affrontare sfide tra cui il cambiamento climatico e il traffico illecito di beni culturali e contribuire a salvaguardare le lingue a rischio di estinzione.
Riconoscendo il potenziale dell’intelligenza artificiale per ampliare le opportunità delle persone di impegnarsi e interagire con le arti e la cultura, superando le barriere linguistiche e facilitando la reperibilità e l’accesso alle opere di creatori e artisti sottorappresentati.
Rilevando che l’Intelligenza Artificiale presenta rischi oltre che opportunità, e sta permeando sempre più le catene del valore nei settori e nelle industrie culturali e creativi, con impatti sulle condizioni di lavoro e sui mezzi di sussistenza dei professionisti della cultura e sulla sostenibilità di un ecosistema culturale vivace e vitale.
Ricordando che i sistemi di intelligenza artificiale dipendono dalla disponibilità di contributi di alta qualità, la cui esistenza si basa su un solido quadro normativo sui diritti di proprietà
intellettuale che incentiva gli investimenti nella produzione culturale.
Ricordando i principi sull’intelligenza artificiale dell’Organizzazione per la cooperazione e lo
sviluppo economico (OCSE) (2019, rivisti nel 2024) e la Raccomandazione dell’UNESCO
sull’etica dell’intelligenza artificiale (2021).
Ricordando il Comunicato dei leader del G7 (Borgo Egnazia, 2024), che riconosce l’importanza di portare avanti i risultati del Processo di Hiroshima sull’Intelligenza Artificiale che incoraggia le organizzazioni che sviluppano sistemi di IA avanzati a conformarsi ai quadri giuridici applicabili e a rispettare i diritti di proprietà intellettuale, compresi i diritti d’autore”.

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