AgenPress – “La prima cosa da fare è la manovra correttiva, di cui ho parlato all’inizio dopo che ho chiuso il buco, si può parlare delle nuove possibilità ma prima devo tenere la barca in galleggiamento, poi quando la barca è in galleggiamento ci si mette a remare”.
Lo ha detto il titolare di via XX Settembre Giancarlo Giorgetti, in videocollegamento col Festival di Open a Parma, rispondendo a una domanda sulla riduzione al 33% dell’aliquota Irpef del 35%.
“Siamo impegnati non solo a confermare ma anche a rendere strutturali” il “taglio del cuneo e la riduzione delle tre aliquote”. Alla domanda se la legge di bilancio sarà da 25 miliardi, Giorgetti ha detto che “deve essere di almeno lo 0,5% di correzione”, precisando che “faremo una legge di bilancio seriae credo che due anni di questo governo l’anno dimostrato”, sottolineando che si tratta di una politica che ha “prodotto risultati, basta vedere la differenza dello spread” che rappresenta il termometro “della fiducia al comportamento del governo”.
“Stiamo studiando tutto, dopodiché si decide quello che si può fare in base a quello che si ha”.
“Tesoretti non ce ne sono anche perché noi siamo impegnati nella missione di risanare la finanza pubblica” ha poi aggiunto Giorgetti. “Credo che già dal 2024 raggiungeremo l’obiettivo del pareggio di bilancio primario”, prima del pagamento degli interessi. “La serie storica dal 1995 avrà una correzione, sicuramente sarà una correzione al rialzo modesta ma al rialzo” ed “è evidente che questo in qualche modo condizionerà il dato, e quindi rispetto agli obiettivi che dobbiamo presentare all’Europa e in Parlamento, cambia qualcosina, però non sarà la soluzione dei problemi”.
Giorgetti ha anche ribadito che la manovra di bilancio aumenterà le risorse destinate alla sanità. “La spesa per la sanità si incrementerà”, in quanto “ci siamo impegnati a tenere la spesa per la sanità rispetto al Pil. Una delle voci che subirà incrementi come disponibilità sarà quella, come verrà spesa è un altro tema che riguarda soprattutto il ministro competente” ha concluso il ministro dell’Economia.
In altri due passaggi del suo intervento, il ministro Giorgetti non crede che il piano Draghi abbia molte chance di essere attuato in Europa: “Come diceva un noto diplomatico politico, la politica è soprattutto decisione. Io non credo che sia semplicissimo decidere in questo senso in Europa, sia per il sistema di regole sia per l’orientamento” dei diversi Paesi, ha detto Giorgetti sulle possibilità di successo del piano dell’ex presidente del Consiglio e della Bce. Poi, parlando dei possibili tagli di bonus e detrazioni, Giorgetti ha ironizzato: “Alcuni di questi bonus sono un po’ malus, dipende dai punti di vista” e “una politica responsabile di bilancio, come si fa nel controllo di gestione”, deve valutare se “un bonus ha prodotto risultati positivi o negativi” e, sulla base di questa valutazione, “decidere se tagliarlo o mantenerlo” ha detto infine il titolare dell’Economia.