Caso Sangiuliano. I messaggi con Boccia, i litigi, i graffi e le finte gravidanze. “Mi hai fatto diventare una iena”

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AgenPress – “Ho fatto delle cose che non avrei mai fatto”, reciterebbe uno dei messaggi di Sangiuliano indirizzati a Boccia, che risponde: “Hai ragione”. Poi un riferimento a quanto accaduto la notte tra il 16 e il 17 luglio: “Sfregiato […] Se non fossi stata tu avrei picchiato durissimo”.

E’ parte dei messaggi nella chat tra Gennaro Sangiuliano e Maria Rosaria Boccia che sono parte della documentazione allegata alla denuncia presentata dal legale dell’ex ministro della Cultura, a carico dell’imprenditrice di Pompei. A rivelarne il contenuto è La Verità, che riporta alcuni passaggi delle conversazioni.

E lei: [Mi hai letteralmente mandato fuori di testa […] mi hai portato a un punto imbarazzante […] mi hai fatto diventare una iena”. A metà luglio Sangiuliano era apparso con un cerotto in fronte per un periodo e che è stato immortalato in molti scatti e riprese tv, a coprire un vistoso taglio divenuto ben visibile durante la lunga intervista rilasciata poi al Tg1.

Nella denuncia di Sangiuliano viene spiegato che Boccia, al culmine di un litigio, avrebbe graffiato l’allora ministro con le unghie, provocandogli la ferita sulla fronte.

L’esposto è stato trasmesso dal suoi legale Silverio Sica nelle scorse ore a piazzale Clodio e i pm avvieranno le indagini con l’apertura di un fascicolo con l’ipotesi di reato della tentata estorsione e della violazione della privacy.

Legali di Sangiuliano che il 6 settembre scorso lasciarono intuire le intenzioni del ministro. “Stiamo verificando una per una le dichiarazioni della dottoressa Boccia per renderci conto se c’è una violazione della riservatezza di quella che è stata la vicenda umana che ha accomunato per breve tempo queste due persone” aveva spiegato Sica. Sui tempi dell’esposto, “aspettiamo si calmi la vicenda politica e poi facciamo firmare la denuncia che andiamo a elaborare”.

Secondo quanto riferisce il quotidiano, Boccia avrebbe chiesto all’ex ministro di poter controllare il suo cellulare, pena, in caso di rifiuto, l’inoculazione di un trojan. La Vertià scrive inoltre di aver appreso che Boccia avrebbe proposto a Sangiuliano di firmare un patto di riservatezza secondo cui lui non l’avrebbe più dovuta cercare e lei non avrebbe mai rivelato la loro presunta storia intima. Ma, in alcuni dei messaggi riportati, Sangiuliano dice di rifiutarsi di firmare alcun documento. Inoltre – sempre secondo il giornale – il 2 agosto scorso Sangiuliano digita: “Sono arrivato al punto di non farmi problemi se tu fossi incinta di me, anzi sarei stato felicissimo”. Mentre una settimana dopo lei dice: “Sarai libero di viverti questa esperienza come vorrai nel rispetto di tuo figlio”.

– In relazione alla vicenda inerente all’ex Ministro Gennaro Sangiuliano, il Garante privacy richiama media e siti web e al più rigoroso rispetto della normativa in materia di protezione dei dati personali e, in particolare, al criterio dell’essenzialità dell’informazione. È, peraltro, indispensabile – sottolinea il garante – garantire la dignità di tutte le persone coinvolte, procedendo a una valutazione più approfondita circa l’oggettiva essenzialità di dettagli e informazioni relativi ad aspetti intimi, omettendone la pubblicazione quando non rispondono a un’esigenza realmente informativa su vicende di interesse pubblico. (ANSA).

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