Open Arms. Salvini: 6 anni di carcere per aver bloccato gli sbarchi e difeso l’Italia e gli Italiani? Follia.

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AgenPress – “Mai nessun governo e mai nessun ministro nella storia è stato messo sotto accusa e processato per aver difeso i confini del proprio Paese. L’articolo 52 della costituzione italiana recita che la difesa della patria è un sacro dovere del cittadino. Mi dichiaro colpevole di aver difeso l’Italia e gli italiani, mi dichiaro colpevole di aver mantenuto la parola data”. Così Matteo Salvini, dopo la richiesta del Pm a sei anni di reclusione nel processo Open Arms contro di lui.

“Matteo Salvini, nato a Milano, 9 marzo 1973, vicepresidente del Consiglio e ministro dell’Interno da giugno 2018 a settembre 2019: oggi sono a processo e rischio il carcere perché in Parlamento la sinistra ha deciso che difendere i confini italiani è un reato”. Inizia così un video (https://www.facebook.com/salviniofficial) in cui il vicepremier e ministro della Lega, con musica di tensione in sottofondo, e il volto illuminato sullo sfondo scuro, in una sorta di arringa difensiva ricostruisce la vicenda della nave Open Arms, al centro del processo per cui è stata chiesta una condanna di 6 anni per aver bloccato gli sbarchi e difeso l’Italia e gli Italiani? Follia Difendere l’Italia non è un reato e io non mollo, né ora né mai”.

“Insieme ai colleghi di governo avevo firmato il divieto di ingresso nelle acque territoriali italiane.  Grazie alla mia azione di governo erano diminuiti sbarchi, morti e dispersi nel Mar Mediterraneo. Nell’anno precedente al mio arrivo gli sbarchi di clandestini erano stati 42.700. Durante il mio mandato al ministero dell’Interno gli sbarchi si erano ridotti fino a 8.691. Dopo di me gli sbarchi purtroppo tornarono a salire superando quota 21.000 nello stesso periodo. A questa nave spagnola non è mai stata impedita la possibilità di andare ovunque tranne che in Italia perché non potevamo più essere il capo profughi di tutta Europa”.

– “Il 29 luglio 2019 una nave spagnola di ong spagnola, la Open Arms, salpa da Siracusa diretta a Lampedusa ma non arriverà mai. Improvvisamente cancella la destinazione dal diario di bordo e si dirige verso le coste libiche. Il primo agosto riesce a intercettare un barcone con dei clandestini a bordo. Da quel momento comincia a navigare per il Mediterraneo raccogliendo altri clandestini e puntando verso l’Italia. Il 20 agosto arriverà davanti alle coste siciliane con 164 clandestini a bordo. Nei giorni precedenti aveva testardamente rifiutato ogni richiesta di aiuto, di soccorso, di sbarco in porti diversi rispetto a quelli italiani”. “Hanno detto di no alla Tunisia – prosegue il vicepremier -, hanno detto di no a Malta, hanno detto di no perfino allo Stato di bandiera cioè alla Spagna. Più di venti giorni di navigazione nel Mediterraneo trattenendo a bordo tutti questi clandestini, quando per raggiungere la Spagna sarebbero bastate 72 ore. Questa nave spagnola ha rifiutato per ben due volte lo sbarco dei clandestini in due porti messi a disposizione dalla Spagna e ha rifiutato addirittura il soccorso di una nave militare inviata dal governo spagnolo. Durate la navigazione nel Mediterraneo della Open Arms abbiamo sempre soccorso e fatto sbarcare malati, donne incinte e minori a bordo”.

Il video si conclude con l’immagine di una sedia di metallo, e il primo comma dell’articolo 52 della Costituzione: “La difesa della Patria è sacro dovere del cittadino”.

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