AgenPress – Il Consiglio direttivo della Banca centrale europea (Bce) ha deciso di ridurre di25 punti base il tasso di interesse sui depositi presso la banca centrale stessa, ossia il tasso mediante il quale orienta la politica monetaria.
Inoltre il differenziale tra il tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali e il tasso sui depositi presso la banca centrale sarà fissato a 15 punti base. Il differenziale tra il tasso sulle operazioni di rifinanziamento marginali e quello sulle operazioni di rifinanziamento principali rimarrà invariato a 25 punti base. Pertanto, il tasso di interesse sui depositi presso la banca centrale sarà ridotto al 3,50%. I tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali e sulle operazioni di rifinanziamento marginale saranno ridotti rispettivamente al 3,65% e al 3,90%. Le modifiche entreranno in vigore il 18 settembre 2024.
La decisione di tagliate ancora i tassi di interesse dell’eurozona è stata assunta oggi dal Consiglio Bce “all’unanimità”, ha detto la presidente della Bce Christine Lagarde incontrando la stampa al termine della riunione, i dati pervenuti “hanno rafforzato la fiducia nelle nostre previsioni”: nell’Eurozona “la ripresa continua ad affrontare venti contrari ma ci aspettiamo che si rafforzi, anche per l’aumento della domanda globale” e “sulla scia di maggiori spese per i consumi e di maggiori investimenti delle imprese”.
La Bce “resta determinata ad assicurare il ritorno dell’inflazione all’obiettivo (del 2%) in modo tempestivo”: per questo “manterremo i tassi a livelli sufficientemente restrittivi per tutto il tempo necessario a questo scopo. Non ci impegniamo verso alcun percorso dei tassi d’interesse”.
“I rischi per lo scenario di crescita dell’area euro restano orientati al ribasso”. Lo ha detto la presidente della Bce Christine Lagarde, evidenziando i rischi di una bassa domanda ed di un’escalation nelle tensioni commerciali, che “peserebbero sulla crescita”, così come un peggioramento del conflitto innescato dalla Russia impatterebbe sul clima di fiducia di imprese e famiglie. Lagarde ha spiegato che le stime della Bce incorporano il rallentamento dell’economia tedesca, “certamente anticipato dalla Bundesbank e condiviso a livello di Eurosistema”.
Un calo dell’inflazione più veloce del previsto migliorerebbe lo scenario di crescita, allo stesso tempo un aumento maggiore del previsto delle retribuzioni contrattuali e degli utili aziendali potrebbe risultare in un’inflazione maggiore del previsto. Quanto alla possibilità che il taglio dei tassi d’interesse da 25 punti base deciso oggi possa dare una spinta alla crescita economica, Lagarde ha ricordato che “c’è un divario temporale fra quando prendiamo una decisione e quando questa è sentita nell’economia. Quello che vediamo al momento è l’impatto della stretta monetaria di due anni fa, che continua. Ma l’effetto massimo sul Pil è stato raggiunto anche se continuerà ad esserci un effetto di rallentamento” della crescita.