M5s. Conte: non accetto Grillo “sopraelevato” rispetto ad una comunità politica. E’ un principio antidemocratico

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AgenPress – A Beppe Grillo “rispondo che, sì il rapporto non è stato mai idilliaco, ma io ho sempre rispettato e continuo a rispettare il suo ruolo di fondatore. Nessuno deve mai trascurare il grande progetto partito dal nulla per rispondere a dei bisogni. Oggi dobbiamo interpretare non i bisogni di 15 anni fa ma di oggi”.

“Evidentemente c’è una ricetta che non funziona più, il modo migliore per interpretare principi e valori è di attualizzarli lanciano processo costituente”. Lo ha detto il leader del M5s Giuseppe Conte alla festa del Fatto.

Conte afferma di non immaginare un M5s senza Grillo, ” è una prospettiva a cui non abbiamo mai pensato e che mi sorprenderebbe tanto. Sarebbe una contraddizione”. Alla domanda se si senta con Beppe Grillo, risponde: “Purtroppo dopo queste uscite non ci siamo più sentiti, non mi ha più chiamato”.

“Non è questione Grillo-Conte, ma una questione Grillo-comunità che vuole discutere. E’ un principio politico e giuridico. Io non accetterò mai di vivere in una comunità in cui c’è un soggetto sopraelevato rispetto alla comunità stessa. E’ un principio antidemocratico. Se passa questo principio – e non vedo come possa passare – io non potrei esserci”.

“In passato sono stato accusato da Grillo stesso di essere un leguleio. Gli avvocati se ne occuperanno, io sono qui a fare il leader di una comunità politica”, ha aggiunto interpellato  sui contenuti del contratto con il garante sul simbolo. “Ci sono avvocati, ma sono tranquillissimo: l’impegno a non sollevare contestazioni su simbolo è nero su bianco e il garante dovrebbe rispettare un impegno contrattuale”.

“Mi ha sorpreso” l’atteggiamento di Beppe Grillo “che ha lanciato l’idea di democrazia dal basso” sul “vero processo di partecipazione dei cittadini che ora si sta realizzando. Il simbolo è già cambiato più volte nella storia del movimento, da ultimo abbiamo messo anche la parola pace. Sul doppio mandato, si sono inventati, con Grillo compiacente, il mandato zero e io non c’ero. Chi parla non ha detto dobbiamo cambiare il simbolo, il nome e il doppio mandato, ha detto ascoltiamo i bisogni” della base.

“E’ un atteggiamento sbagliato dire di questo si discute e di questo no. Se alla fine del processo” si decide che “il è simbolo identico a me va benissimo, alle 5 stelle io sono affezionato”. “Si è conclusa prima fase” del processo, in cui “abbiamo invitato tutti, iscritti e non, a presentare proposte .Sono arrivati oltre 22mila contributi, di questi tempi con astensionismo che c’è, è un grandissimo risultato. Ci sono stati 170 contributi di organizzazioni collettive”.

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