Cernobbio. Orban: Giorgia Meloni è la mia “sorella cristiana”. Ucraina, possibile e necessario “un incontro tra Putin e Zelensky”

- Advertisement -
- Advertisement -

AgenPress – Giorgia Meloni è “non è solo una collega politica ma una sorella cristiana. All’inizio questo rapporto non ha avuto un ruolo importante nella politica europea, ora però insieme possiamo aprire una nuova era. Avere le stesse basi culturali gioca un ruolo più importante rispetto al passato”.

Lo afferma il presidente ungherese  e presidente di turno del Consiglio dell’Unione europea, Viktor Orbàn, a Cernobbio.

Viktor Orban al Workshop Thea di Cernobbio. “Questo concetto ha un senso politico fondamentale per l’Ungheria ma credo anche per l’Italia e questo aspetto culturale della politica tornerà in Europa come è giusto che sia”.

“La precedente Commissione europea si è dimostrata fallimentare in termini di competitività dell’economia europea, immigrazione e stop alla guerra”. Secondo Orban “oggi a Bruxelles hanno deciso di creare sostanzialmente la stessa Commissione, quindi anche se penso che le persone possono cambiare e fare meglio di prima, è molto difficile da credere. Proverò a supportare la commissione quanto più possibile, ma essendo un uomo razionale penso che abbiano ignorato il desiderio di cambiamento degli elettori. Lo stesso establishment  è ancora lì a Bruxelles e non è una cosa buona”.

“Non mi sembra che Giorgia Meloni si sia candidata alle elezioni in Germania”, ha aggiunto   rispondendo alla domanda se la presidente del consiglio italiano sia la ‘nuova Merkel’.

Orban ha parole di elogio per Raffaele Fitto come candidato alla vicepresidenza Ue.  “Non sono il presidente della Commissione europea, sono solo il presidente del consiglio, ma conosco Raffaele Fitto ed è un uomo eccezionale”.

Riguardo alla guerra che Putin ha scatenato contro l’Ucraina, per Orban è possibile e necessario “un incontro tra Putin e Zelensky.  C’è una grande letteratura in Europa di come creare la pace e questa abbondante letteratura riguarda il dialogo, che se non c’è in un tempo opportuno l’escalation cresce e tutto diventa più difficile. Poi c’è il cessate il fuoco, su cui c’è un fraintendimento nell’opinione pubblica occidentale, secondo cui prima dovremmo fare un piano di pace, poi aprire un negoziato e poi attuare il cessate il fuoco. Ma non è così, perché guardando alle esperienze più recenti dei processi e insieme alla mia esperienza personale il mio punto è prima il cessate il fuoco, poi il dialogo e infine il piano di pace”.

- Advertisement -

Potrebbe Interessarti

- Advertisement -

Ultime Notizie

- Advertisement -