Intervento di Mattarella alla 22ma Riunione dei Presidenti delle Camere Basse dei Parlamenti del G7

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AgenPress. È per me un onore aprire questo incontro dei Presidenti delle Camere Basse dei Parlamenti del G7.

Si tratta di un momento fondamentale nella vita di questa organizzazione e consentitemi di ricordare – come poc’anzi ha fatto il Presidente Fontana – che fu a Roma, nel 2001, che i Paesi G7 condivisero, per la prima volta, l’opportunità di istituire questo incontro annuale nell’ambito della presidenza di turno.

È un evento che arricchisce il calendario internazionale della diplomazia parlamentare con un’occasione di dialogo fra le democrazie, che assume, in questa fase storica, un valore determinante per il futuro delle nostre società.

Democrazia, libertà e pace sono valori che trovano origine e tutela nelle istituzioni parlamentari.

I popoli hanno trovato nella vocazione internazionale dei Parlamenti – che risale all’istituzione dell’Unione Interparlamentare nel 1889 – uno strumento di dialogo e di reciproca comprensione.

La cooperazione trova in essi il luogo delle scelte per promuovere valori comuni di pace, stabilità e prosperità, producendo, nel tempo, crescita, maturazione e consolidamento delle basi della comunità internazionale.

Questo ruolo della democrazia a livello globale appare oggi una sfida ancora più importante. L’aggressione russa all’Ucraina cerca di distruggere quel che nel tempo abbiamo costruito, ovvero un ordine internazionale fondato sul diritto, sul dialogo, sulla pace, per valori condivisi.

Un ordine purtroppo violato in numerose altre occasioni.

Alle democrazie del G7 compete ripartire da questo nucleo di condivisione di valori. I nostri Parlamenti, insieme, possono e devono immaginare strumenti e modalità di cooperazione che consentano, ascoltando le istanze dei nostri cittadini, di tutelare le libertà dei nostri popoli, di ricostruire quell’ordine che è stato barbaramente infranto.

Le tre sessioni di lavoro, alle quali vi apprestate a dedicarvi, ben possono corrispondere a questi obiettivi.

Oggi i Parlamenti nazionali legiferano sulla base di scelte che hanno unito gli Stati in forme sempre più avanzate di cooperazione. Nessun Paese può pensare di risolvere da solo le questioni globali connesse alla crescita economica, alle sfide delle migrazioni o a quelle sempre più complesse dell’intelligenza artificiale e della sicurezza cibernetica.

Le complessità geopolitiche, economiche, tecnologiche richiedono nuove forme e nuovi strumenti. Soluzioni che devono essere accompagnate da un alto grado di esigente legittimazione democratica, di condivisione e di comprensione da parte dei cittadini.

Le sfide dei nostri tempi vanno affrontate alla luce dei diritti propri alla dignità di ogni persona e di tutti i popoli.

David Sassoli, indimenticato Presidente del Parlamento europeo, sottolineava che “i nostri sistemi democratici devono costantemente adattarsi ed evolversi per soddisfare le nuove realtà che affrontiamo. La democrazia si costruisce ogni giorno. Siamo coraggiosi, non dobbiamo averne paura”.

Ribadiamo queste sue parole.

La democrazia è fatica di ogni giorno e nessuno meglio di chi opera nei Parlamenti ne è consapevole e sa che questo è un compito ineludibile di lealtà verso i propri concittadini.

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